Un uomo è morto dopo essere stato vittima di un pestaggio nel Catanese. La procura ha disposto l’autopsia sul cadavere mentre i Carabinieri indagano sulla vicenda e acquisiscono le registrazioni di alcune telecamere di videosorveglianza.

Aperta l’inchiesta sulla morte dell’uomo

La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta e disposto l’autopsia sulla morte di un muratore di 52 anni, Vincenzo Zappalà, deceduto il 6 gennaio dopo un pestaggio avvenuto ad Altarello, frazione di Giarre. A chiamare i soccorsi erano state tre donne, compresa la fidanzata alla quale l’uomo aveva chiesto aiuto telefonicamente dicendo di essere stato aggredito da una persona.

Arrivato morto in ospedale

Un’ambulanza del 118 ha portato il 52enne all’ospedale Sant’Isidoro di Giarre, ma era già senza vita. Sul corpo dell’uomo non sono stati riscontrati segni di violenza esterna. I carabinieri della compagnia di Giarre, che indagano, hanno acquisito le registrazioni di telecamere di videosorveglianza di strutture della zona dove è avvenuta l’aggressione.

La salma in obitorio

Secondo quanto ricostruito, venerdì sera attorno alle 19 Zappalà avrebbe avuto una violenta lite con dei soggetti non meglio identificati lungo la bretella di raccordo tra il corso delle Province e la via Ungaretti ad Altarello. La dinamica dell’accaduto è ancora da chiarire. La salma è stata posta sotto sequestro giudiziario dalla Procura di Catania. Zappalà è stato trovato accasciato a terra e, nonostante i soccorsi del 118, è deceduto durante il trasporto verso il presidio ospedaliero di via Forlanini. La salma è stata trasferita all’obitorio del Policlinico di Catania per l’autopsia.

I figli litigano ed i padri si affrontano a colpi di pistola

I carabinieri della Compagnia di Augusta hanno arrestato un  42enne di Francofonte, poiché ritenuto essere l’autore del tentato omicidio, avvenuto la sera del 30 dicembre 2022 a Francofonte, nel Siracusano.

Vittima in ospedale

La vittima è un pregiudicato francofontese giunto al Pronto Soccorso dell’ospedale di Lentini in gravi condizioni poiché raggiunto da due colpi di pistola. Le indagini dei militari, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico dell’arrestato che avrebbe agito per vendicare l’aggressione subita dal figlio, avvenuta il 26 dicembre, colpito al capo da un sasso lanciato dal figlio del rivale.

La spedizione punitiva

Di qui la spedizione punitiva culminata con due colpi di pistola sparati dall’arrestato ai danni del padre del ragazzo che aveva ferito il figlio, centrato all’addome ed alla schiena.

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