Palermo 26 marzo 2024 – Mille morti l’anno in Italia, 406 morti sul lavoro nell’Isola, secondo gli ultimi dati Inail, tra il 2019 e il 2023. L’attenzione e la sensibilità sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro non è evidentemente sufficiente.
In quest’ottica, e in un periodo di particolare mobilitazione sul tema, la Cgil Palermo ha appena costituito il coordinamento provinciale salute, ambiente e composto da rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, rls, in rappresentanza di tutte le categorie della Cgil e dei vari settori produttivi. Il coordinatore del gruppo è Serafino Biondo.
Alla prima riunione del coordinamento, dagli interventi degli Rls, è emersa una realtà caratterizzata da “appalti selvaggi” e da una “terziarizzazione spinta”, con problemi ricorrenti nel rispetto dei contratti di lavoro e della sicurezza, poco spazio per la rappresentanza democratica e abbassamento dei diritti e delle tutele.
Da qui anche la spinta a organizzarsi. “La costituzione di questa rete di Rls cade in un momento in cui il tema della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro è all’ordine del giorno, con una media di tre morti sul lavoro al giorno, e al primo posto nell’agenda del sindacato. Tanto che l’11 aprile ci sarà uno sciopero nazionale di 4 ore, perché il tema sicurezza è centrale – dichiara il segretario Cgil Palermo Francesco Piastra – Anche a Palermo l’incidenza degli infortuni è alta e la città ha dato il suo triste tributo di vittime sul lavoro. Ma è alto anche l’impatto delle malattie professionali: ancora nella nostra provincia è una realtà ammalarsi e morire per asbestosi, neoplasia correlata all’esposizione all’amianto”.
“Scopo e ruolo del coordinamento – aggiunge Giovanni Maniscalco, responsabile del dipartimento sicurezza della Cgil Palermo – è catalizzare all’interno della struttura l’attenzione su tutti i limiti e deficit che si incontrano nei luoghi di lavoro, confrontarli, costruire piattaforme rivendicative nei confronti degli enti preposti alla sicurezza, fare formazione e informazione sul tema, elaborazione e denuncia. La normativa si deve fare rispettare: la sicurezza non si contratta, si applica. L’rls ha il ruolo fondamentale di vigilare perché la legge sia rispettata e solo così può ottenere la sicurezza e la tutela dei suoi colleghi di lavoro”.
A prevedere la figura degli rls all’interno di tutti i luoghi di lavoro è la legge 81/08 o testo unico sulla sicurezza. E per le aziende più piccole, come quelle artigiane, la legge prevede il delegato territoriale sulla sicurezza.
“L’rls ha il dovere di pressare tutte le istituzioni. Tendenzialmente è considerato la controparte del datore di lavoro – dice Serafino Biondo, responsabile del coordinamento, rsu e rls Fiom al cantiere navale – I costi per la sicurezza ancora vengono vissuti dalle azienda come un peso, inevitabilmente le esigenze poste dai rappresentanti dei lavoratori diventano elemento di scontro. E l’rls ha la possibilità di ricorrere agli enti ispettivi, purtroppo poco rappresentati e presenti. L’esercizio dell’iniziativa sindacale prevede anche scioperi, presidi e manifestazioni a supporto della sicurezza”.
Una delle prime azioni del coordinamento Rls sarà un incontro con lo Spresal, sulla prevenzione degli infortuni e sulle malattie professionali. E l’apertura di un confronto con le associazioni datoriali.
I posti di lavoro – è una delle richieste – devono diventare luogo di rappresentanza democratica e di organizzazione del lavoro: nessuna azienda deve restare senza rls, che devono essere regolarmente eletti e designati dai lavoratori e dalle lavoratrici.
“Nelle aziende bisogna dare alle organizzazioni sindacali la possibilità di discutere dei documenti di valutazione dei rischi (dvr) e il piano della sicurezza deve essere correlato all’organizzazione del lavoro, è fondamentale per evitare incidenti – aggiunge Francesco Piastra – Inoltre bisogna informare i lavoratori che dopo un infortunio non è vero che non c’è più niente da fare: bisogna chiedere la tutela al patronato, per trattare l’incidente in rapporto con l’Inail, e per avere assistenza legale. Il patronato svolge un’attività a 360°: cura anche le costituzioni di parte civile con i legali della Cgil in tutti i casi di infortuni gravi e di morti sul lavoro”.
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