“Il 2 e il 3 ottobre abbiamo partecipato a Palermo momenti significativi di elaborazione, di denunce e di proposte con decine di associazioni, per la Giornata nazionale delle vittime del mare, condividendo delle iniziative che tutto il movimento per i diritti dei migranti intende intestarsi. In quest’occasione – dichiara il segretario d’organizzazione Cgil Palermo Francesco Piastra – abbiamo posto come Cgil l’accento anche sui temi locali, sulle ‘discriminazioni istituzionali’. Emblematica per noi è stata a Palermo la lotta portata avanti con decine di associazioni per l’iscrizione anagrafica dei cittadini stranieri, che ha dato dei risultati, il servizio è migliorato. Questo tipo di lotta deve esser assunta a paradigma per portare avanti tante altre battaglie contro le discriminazioni e superarle”.
Una lotta che non si è ancora conclusa, e che la Cgil intende riprendere. “Il Comune non ha ancora ottemperato a tutti gli impegni assunti – ha aggiunto Piastra, nell’intervento a piazza Massimo – Da giugno si era detto che sarebbero stati aperti nuovi sportelli per i migranti all’interno delle circoscrizioni e ancora nemmeno quello nel centro storico, nei pressi della stazione, è stato aperto. Ci sono lotte che vanno continuate fin quando i diritti non vengono affermati, deve essere un metodo di lavoro, le proposte non devono essere episodiche, la denuncia e l’interlocuzione con gli enti devono essere costanti. E se non si arriva a soluzioni, bisogna protestare in maniera decisa, per non consentire che i diritti vengano calpestati”.
Ieri è stato ribadito l’impegno della Cgil è delle associazioni presenti alle due giornate in ricordo delle vittime dei naufragi a lottare “affinché la libertà di movimento sia un diritto per tutti senza accezione alcuna per la nazionalità di provenienza o per il colore della pelle”.
“In questo senso la Cgil nazionale propone di modificare la legge Bossi Fini che rende impossibile gli ingressi legali in Italia. C’è la necessità di prevedere corridoi umanitari sicuri, per far arrivare nelle coste italiane chi è alla ricerca di una nuova vita e di nuove opportunità. Ed è necessario anche a Palermo – ha aggiunto Piastra – regolarizzare i tanti migranti che adesso non hanno voce perché temono di denunciare la loro condizione lavorativa, non solo nei campi ma nelle tante attività del terziario, nei ristoranti, nella logistica, in cui lavorano in molti casi in nero e non hanno voce, spezzando l’ipocrisia per cui nella nostra terra in tanti debbano vivere senza diritti, da cittadini ‘invisibili’. Questi sono alcuni dei temi della manifestazione del 7 ottobre a Roma, alla quale hanno aderito tante associazioni territoriali palermitane che parteciperanno con noi alla mobilitazione”.
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