Ottima la riuscita dello sciopero del 3 ottobre nelle aziende INTERBUS, ETNA TRASPORTI, AUTOLINEE SEGESTA e AUTOSERVIZI RUSSO, che ha registrato un’ampia partecipazione anche da parte di lavoratori non iscritti o appartenenti ad altre sigle sindacali.

Un risultato che testimonia come la vertenza in atto sia profondamente sentita da tutto il personale, non solo per le condizioni di lavoro ma anche per la dignità e la sicurezza di chi ogni giorno garantisce la mobilità dei cittadini siciliani.

Particolarmente significativa è stata la vicinanza dei lavoratori in somministrazione, che, pur condividendo le ragioni della protesta, spesso temono di esporsi per paura di ritorsioni aziendali. 


Tuttavia, le aziende continuano con un atteggiamento arrogante e unilaterale, operando in spregio alle più basilari norme contrattuali e legislative e, ancor più grave, al nuovo contratto di affidamento del servizio pubblico.

Ad oggi non sono state fornite le spettanze relative ai turni di servizio, né tali turni risultano consegnati alla scrivente Organizzazione Sindacale, come previsto dall’art. 3 del CCNL Autoferrotranvieri 1976. L’ultima modifica ai servizi risale al 29/09/2025, ma i lavoratori non hanno la possibilità di verificare la corretta retribuzione.

Nessuna programmazione mensile è stata comunicata, nessun servizio giornaliero è stato affisso nelle sedi aziendali e i nastri lavorativi risultano ulteriormente allungati, in violazione di ogni principio di sicurezza e di benessere del personale.

Dalle verifiche effettuate confrontando gli orari con quelli del precedente gestore, emerge che i tempi di percorrenza sono stati ridotti tra i 5 e i 15 minuti, rendendo impossibile rispettare gli orari e aumentando i rischi di stress e affaticamento.

Basterebbe controllare i dati GPS installati sui bus per constatare che i mezzi risultano sistematicamente in ritardo rispetto ai tempi imposti dalle nuove tabelle.

Inoltre, molte linee continuano a essere effettuate solo dal lunedì al venerdì, lasciando interi comuni privi di un servizio pubblico essenziale nei fine settimana.


La grande partecipazione allo sciopero dimostra che i lavoratori sono stanchi di subire decisioni unilaterali e condizioni di lavoro inaccettabili dichiara Salvatore Crisafulli, Coordinatore Regionale Autolinee Private FAISA CISAL Non si può parlare di trasporto pubblico moderno e sicuro se chi lo garantisce è costretto a turni estenuanti, senza una programmazione chiara e con tempi di percorrenza irrealistici.

Ci dispiace dover contraddire l’assessore Aricò, che dopo l’aggiudicazione delle gare parlava di un sistema all’avanguardia con paline intelligenti, livrea unica e servizi innovativi: oggi invece i cittadini siciliani si ritrovano con orari scritti a mano e autobus che non partono.

Come Coordinatore Regionale delle Autolinee Private FAISA CISAL, ribadisco che continueremo questa battaglia con senso di responsabilità e determinazione, perché difendere i diritti dei lavoratori significa garantire un servizio pubblico di qualità per tutti.

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