La morte di Silvio Berlusconi, avvenuta nella mattinata del 12 giugno, chiude senz’altro una stagione politica che ha attraversato tutte le fasi salienti delle tappe repubblicane. Uomo dai molteplici talenti scalò le vette dell’affermazione economica e sociale con una rapidità impressionante. Divenne simbolo del successo rampante e fondò un partito ispirato ai suoi modelli di riferimento. Amatissimo da molti italiani, conquistati dal piglio sicuro e spavaldo dell’imprenditore di successo e del presidente di uno dei club calcistici più blasonati fu coinvolto in una serie di vicende giudiziarie, da cui uscì comunque integro. Controverso e opinabile nella condotta politica e personale fu indubbiamente un abile mediatore internazionale e personaggio politico di spicco.

Nel 2014 sua è la dichiarazione in favore dei diritti civili dei gay in cui dichiarava quanto segue: “Quella per i diritti civili degli omosessuali è una battaglia che in un paese davvero moderno e democratico dovrebbe essere un impegno di tutti. Da liberale, ritengo che attraverso un confronto ampio e approfondito si possa raggiungere un traguardo ragionevole di giustizia e di civiltà.”

Le sue strategie e l’influenza culturale che le sue emittenti esercitarono in Italia lo resero per più di trent’anni un protagonista assoluto dei nostri tempi nel bene e nel male.

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani si unisce al cordoglio dei suoi cari, della sua famiglia e dei suoi collaboratori.

prof. Romano Pesavento

presidente CNDDU

Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.