In un’epoca in cui l’individualismo sembra avere il sopravvento, c’è un piccolo borgo siciliano che sta insegnando all’Europa — e al mondo — che la vera forza risiede nella comunità. Il suo nome è Oliveri.
Il World Mayor Prize, uno dei riconoscimenti internazionali più prestigiosi per i sindaci che si distinguono nell’impegno civico, non verrà assegnato nel 2025. Una decisione forte, motivata dalla scarsa partecipazione pubblica e, soprattutto, dalla mancanza di proposte credibili da parte dei candidati sul tema cruciale della lotta alla povertà.
Eppure, in mezzo a questo silenzio istituzionale, una voce si è distinta con forza e autenticità: quella che arriva dalla Sicilia, precisamente da Oliveri, attraverso il lavoro del sindaco Francesco Iarrera e, più profondamente, da un’intera comunità che ha saputo rispondere con dignità, coraggio e creatività alle sfide sociali più urgenti.
“La risposta dalla Sicilia è stata molto incoraggiante. Ciò che ci ha colpito è stata l’alta qualità della corrispondenza ricevuta.”
(World Mayor Foundation)
Proprio da questa riflessione nasce il Solidarity Prize 2026, un premio che cambia prospettiva: non più focalizzato solo sui leader, ma sull’impatto collettivo, sulla forza delle comunità che si fanno carico dei bisogni dei più deboli, che praticano l’accoglienza non come gesto eccezionale, ma come abitudine quotidiana.
Ed è qui che Oliveri diventa simbolo e ispirazione.
Con i suoi poco più di 2.000 abitanti, Oliveri potrebbe sembrare solo un altro pittoresco paesino siciliano affacciato sul mare. Ma dietro i suoi vicoli e le sue piazze vive un modello sociale che merita attenzione internazionale. In un momento storico segnato da crisi economiche, migrazioni e tensioni sociali, Oliveri ha scelto la strada della coesione, della solidarietà e della resilienza condivisa.
Qui, l’inclusione non è un progetto, è un modo di vivere. Le politiche pubbliche non calano dall’alto, ma nascono dall’ascolto. I bisogni non vengono ignorati, ma accolti. La povertà non è nascosta, è affrontata.
Il sindaco Francesco Iarrera è stato lodato non solo per le sue iniziative, ma per aver saputo dare voce a una comunità intera, capace di generare cambiamento reale.
“Oliveri è un laboratorio di buone pratiche, un luogo dove cittadinanza attiva e amministrazione lavorano fianco a fianco per costruire un modello sostenibile e umano.”
(Immigrant Times)
In un mondo dove spesso vincono la visibilità, l’apparenza e l’interesse personale, Oliveri mostra con semplicità una verità potente: l’unione fa davvero la forza. Il Solidarity Prize non è solo un riconoscimento, è un messaggio politico e culturale: possiamo costruire un’Europa più solidale partendo dai suoi borghi dimenticati, da quelle comunità che ogni giorno si prendono cura le une delle altre.
Sostenere Oliveri significa premiare:
• l’accoglienza senza barriere,
• la lotta concreta alla povertà,
• la collaborazione tra cittadini,
• il modello di comunità partecipata.
Oliveri è ufficialmente candidata al Solidarity Prize 2026, accanto ad altre città europee come Rotterdam (Paesi Bassi) ed Hebertshausen (Germania). E per questo piccolo borgo siciliano sono già arrivati numerosi messaggi di sostegno, sia dall’Italia che dalla stessa Sicilia.
Uno di questi scrive:
“In un’Italia spesso smarrita e disillusa, Oliveri si è trasformata in un laboratorio di solidarietà concreta, pedagogia civica e impegno etico. Qui, le grandi parole non restano sui manifesti: camminano per le strade, si sporcano le mani, si siedono accanto ai bambini e si chinano per raccogliere un pezzo di plastica in spiaggia.
Oliveri non è solo un luogo. È una comunità che ha scelto di camminare insieme. E il suo sindaco non è un amministratore qualsiasi. È un uomo che ha deciso di unire la potenza delle parole alla forza dei gesti.”
Un riconoscimento come il Solidarity Prize sarebbe un segnale potente per l’Europa intera: la prova che il cambiamento non nasce soltanto nei centri di potere, ma anche nei luoghi dove la solidarietà è vissuta, ogni giorno, con umiltà e coerenza.
Come Dare il Tuo Supporto a Oliveri?
Ogni messaggio di sostegno conta. Ogni voce può fare la differenza.
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