Nuovi controlli a tappeto in  Sicilia per ciò che concerne la sfera legata all’emergenza covid19. I carabinieri nel trapanese hanno multato due esercenti sprovvisti di green pass; i finanzieri nell’ennese hanno addirittura scoperto 304 posizioni irregolari di beneficiari del bonus spesa che spettano solo a famiglie indigenti la cui condizione economiche è stata aggravata dall’attuale pandemia.

I controlli nel trapanese

I carabinieri hanno elevato due sanzioni amministrative per altrettante violazioni della normativa di contenimento del covid19. In particolare a Castellammare del Golfo hanno sottoposto a controllo una tabaccheria. Nella circostanza, hanno accertato che il titolare dell’esercizio commerciale, un uomo di 51 anni, era sprovvisto di green pass. Per questo motivo gli è stata elevata la sanzione amministrativa di 600 euro. A Salemi sanzionato il titolare di una attività commerciale di latticini per lo stesso motivo, ovvero l’assenza del necessario certificato verde. In questo caso, alla sanzione pecuniaria, si è affiancata la sanzione accessoria della sospensione dell’attività commerciale per la durata di 5 giorni.

I buoni spesa nell’ennese

I finanzieri del comando provinciale di Enna hanno condotto una serie di controlli nei confronti dei beneficiari dei buoni spesa erogati dai Comuni alle famiglie in difficoltà e destinati all’acquisto di generi alimentari e di prima necessità. Al termine dei controlli, le posizioni irregolari sono risultate 304, per un importo complessivo illecitamente percepito di oltre 75 mila euro. Elevate sanzioni amministrative per 225 mila euro. A ciascun trasgressore, infatti, è stata applicata una sanzione pari al triplo del buono incassato indebitamente, mentre la sua posizione è stata segnalata al Comune di residenza al quale dovrà restituire anche il valore del buono ottenuto.

Situazioni al limite

L’attenzione delle fiamme gialle si è concentrata in primo luogo sulla verifica dell’effettiva mancata percezione di altre forme di sostegno pubblico, come per esempio reddito di cittadinanza, indennità di disoccupazione o altri contributi della specie, e in seconda battuta ad escludere il possesso di altri redditi o di disponibilità economiche e patrimoniali incompatibili con lo stato di necessità previsto per l’ottenimento del buono spesa. Singolare, in un caso, l’accertata disponibilità del richiedente il buono spesa, di una somma di denaro di circa 40 mila euro sul proprio conto corrente bancario oppure, in altre circostanze, la presenza di più richieste presentate in tempi diversi da più membri dello stesso nucleo familiare, così da incassare ingiustamente più buoni spesa.

 

 

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