Metti tre cugini  cresciuti giocando a nascondino tra le botti dell’azienda di famiglia,  uniti dalla passione per il vino, un palmento e quattro vigneti sull’Etna e i numeri  per una nuova sfida ci sono tutti:  nasce  Generazione Alessandro,  il progetto di  Benedetto, Anna e Benedetto.

I cugini Alessandro, quarta generazione di una famiglia di viticoltori, spinti dalla passione per la terra e per le vigne coltivate dai loro padri, insieme ai quali portano avanti la cantina di famiglia a Camporeale, in provincia di Palermo, sono pronti a dar vita ad una nuova realtà, sull’Etna,  in cui creare vini fortemente identitari.

 Generazione Alessandro rappresenta la nuova scommessa di Benedetto, Anna e Benedetto Alessandro che, da diversi anni, insieme ai loro padri, portano avanti la cantina di famiglia a Camporeale.
La loro passione per la viticoltura è nata da giovanissimi ed è cresciuta nel tempo portandoli a specializzarsi in questo settore.

Dopo avere messo insieme un percorso nell’azienda di Camporeale,  dove hanno acquisito un bagaglio di competenze, nel 2015 hanno deciso iniziare un cammino parallelo, portando avanti un nuovo progetto sull’Etna.

Stregati dalla magia delle terre vulcaniche che rendono irresistibile, per qualunque appassionato di vino,  questo paesaggio caratterizzato da un suo microclima, da terrazzamenti che sembrano delle sculture naturali, da suoli neri, ricchi e pietrosi, Benedetto, Anna e Benedetto hanno acquistato un primo appezzamento di terreno per conoscerne  tutte le potenzialità.

La viticoltura nel territorio all’ombra della “Muntagna”, come viene chiamato familiarmente l’Etna da chi in questa zona ci è nato,  ha una storia millenaria e conserva a tutt’oggi caratteristiche che la rendono unica.

Un patrimonio ampelografico esclusivo di cui, accanto al Nerello Mascalese, fanno parte altre varietà autoctone quali Carricante, Minnella e Nerello Cappuccio coltivate in maniera “eroica“, unicamente sulle falde del vulcano, nei tradizionali vigneti ad alberello, in cui in passato venivano impiantate viti di varietà diverse; nei terrazzamenti, delimitati dai muretti a secco di pietra lavica, che consentono di sfruttare notevoli pendenze del terreno e, ancora, nelle vigne a piede franco, che hanno saputo resistere all’attacco della fillossera che sconvolse la viticoltura europea alla fine dell’800.

Oggi, a distanza di oltre quattro anni, l’azienda Generazione Alessandro, che si estende per circa dieci ettari sul versante nord-est del vulcano,   consta di  un palmento e quattro vigneti  posti in posizioni diverse, sebbene vicine, con caratteristiche pedoclimatiche peculiari, la cui influenza sulla resa delle uve consente la produzione di vini in grado di raccontare  le profonde  differenze del territorio etneo.
In particolare, i  vigneti si trovano in  Contrada Piano Filici,  Borriglione, Sciarramanica, Pontale Palino e Monte Pomiciaro.

In occasione della presentazione dell’azienda alla stampa, svoltasi lo scorso 17 febbraio, è stato degustato il primo vino dell’azienda, il Trainara Etna bianco Doc 2018. Si tratta di un blend di Carricante (80%) e Catarratto(20%) coltivate in contrada Piano Filici.
Presenta un colore giallo paglierino luminoso, dal naso fresco e fragrante di note di citriche miste ad erbe aromatiche mediterranee come timo, salvia e rosmarino che in chiusura rivela  un delicato accenno minerale di pietra focaia. In bocca il sorso è  sapido  e fresco  e chiude con piacevoli note agrumate che ne allungano la persistenza al palato.

 

Articoli correlati