Sulla spiaggia di Magaggiari, quel piccolo golfo a pochi chilometri da Palermo, c’è una terrazza dove la pizza è arte e passione e la cucina diventa un rito da rispettare per rendere felici gli ospiti. Quella pizza croccante e saporita sfornata dalle “Terrazze di Magaggiari” è diventata un fenomeno grazie al passaparola e ai commenti sui social. E appartengono già alla leggenda le fettuccine al gambero di Mazara, spolverate da una granella di pistacchio di Bronte. Bando alla politica quando si parla di cibo, ma qui si tratta di cinque stelle vere e gustose.

 

Il segreto di questo successo? La ricetta è semplice: è una storia di famiglia, è la storia della famiglia Barcellona. Mamma, papà e due figli. Tutti insieme appassionatamente in cucina, ognuno con il suo compito, ognuno con la sua responsabilità. Perché in fondo cucinare è un’arte ma anche un talento naturale, che appartiene al Dna dei Barcellona.

C’è molto da imparare da questa storia. Soprattutto perché “Le Terrazze di Magaggiari” hanno una storia recentissima. Hanno aperto i battenti soltanto a maggio dello scorso. E in questi tempi difficili di “new normal”, persone normali senza carattere e attributi avrebbero, come si suol dire, ballato per una sola estate. In quanti hanno capitolato per il lockdown? Ma c’era una storia, una famiglia e una passione da difendere. E i Barcellona sono ancora lì, su quelle terrazze a preparare cocktail e servire pizze croccanti e fettuccine al sapore del mare. Con la coraggiosa incoscienza di variare il menù a ogni piè sospinto, per fare provare nuove emozioni di gusto ai clienti che ormai sentono quelle terrazze come una seconda casa. Con in più l’affetto della famiglia Barcellona e lo splendido scenario con vista sul mare.

Questo successo, che attraversa uno dei periodi più difficili della nostra storia, non arriva per caso. Perché si fa presto a dire pizza. Quella delle “Terrazze” è una coccola per il palato. Una coccola di sapori e bontà che ha bisogno di oltre 70 ore di lievitazione per un impasto soffice, generato dal lievito madre, croccante e digeribile. E prima ancora di infornare, c’è il segreto di un blend di farine pregiate, tra cui spicca la Tumminia, a dimostrazione di una scelta tutta nel segno della Sicilia che ci piace.

Per chef Barcellona, per sua moglie e per i due figli, c’è solo una regola ferrea da rispettare: prima di tutto si scelgono i prodotti siciliani. Una scelta di “politica” alimentare che vale sia per la cucina, sia per la pizzeria. Volete un esempio: le fettuccine al gambero e pistacchi. Il gambero è quello rosso di Mazara del vallo, il pistacchio, è quello di Bronte. Non è un chilometro zero, ma è una piccola corrida siciliana per far spiccare nel menù delle “Terrazze di Magaggiari” tutto il buono che questa natura siciliana offre. Non è facile stare sempre a caccia del meglio. Bisogna conoscere la terra e i suoi prodotti, per poter poi portare a tavola la salsiccia di Camporeale – magari sfilacciata e servita nella pizza – o i deliziosi formaggi dei Nebrodi. E l’elenco potrebbe essere interminabile, passando per i vini della Sicilia o le birre artigianali, compagnie inseparabili per un desco a regola d’arte.

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