Un’opera impantanata era prima che si insediasse la giunta Musumeci quella del cantiere del viadotto Ritiro sulla A20 Palermo Messina. Adesso la Regione cerca di accelerare dopo la ripartenza dei lavori. Intanto ad inizio della prossima settimana l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone si recherà in sopralluogo sul viadotto.

“Lunedì prossimo saremo in sopralluogo a Messina – ha fatto sapere Falcone -, al grande cantiere del viadotto Ritiro, per fare il punto sullo stato dei lavori, su eventuali ritardi e per valutare sul posto ogni possibile soluzione per accelerare i lavori”. Si tratta di uno dei cantieri in corso fra i più complessi non solo di Sicilia, ma dell’intera Italia, posto su una strategica arteria come l’A20. “Il Governo Musumeci ha trovato un’opera impantanata – riferisce l’assessore -: abbiamo fatto ripartire i lavori e poi, una volta preso atto delle criticità progettuali che riguardavano le pile, abbiamo adottato la necessaria perizia di variante per salvare l’infrastruttura e andare avanti. Oggi serve accelerare e limitare al massimo i disagi. Sono state invitate al sopralluogo le deputazioni nazionali e regionali nonché i rappresentanti della Lega che hanno chiesto l’audizione in Commissione Trasporti alla Camera”.

La variante dei lavori sul viadotto Ritiro di Messina consiste nel rafforzamento di 40 pile che reggono i due impalcati oltre ad essere iniziata in ritardo ha visto più volte posticipata la fine dei lavori e l’avvicendati di cinque direttori dei lavori in un anno e mezzo. A proposito dei lavori in corso al viadotto Ritiro sull’A20 Messina-Palermo, infatti, dopo l’interrogazione a Sala d’Ercole firmata dal deputato regionale Antonio Catalfamo, arriva anche una richiesta di audizione alla commissione trasporti della Camera dei deputati firmata dal capogruppo leghista all’Ars e dal sindaco di Furci Siculo Matteo Francilia.

I due esponenti messinesi della Lega allarmati dai disagi determinati dall’incertezza sulla conclusione dei lavori del rifacimento del viadotto Ritiro hanno preso carta e penna e scritto al presidente della IX commissione della camera il deputato leghista Alessandro Morelli per denunciare la situazione e chiedere chiarezza sulla conclusione dei lavori. “Abbiamo chiesto di essere sentiti dalla commissione trasporti della Camera – spiegano Catalfamo e Francilia – perché crediamo che sui lavori del viadotto Ritiro sia il momento di fare chiarezza. Gli interventi che sono ripresi dopo il lockdown hanno causato code chilometriche anche per decine di chilometri sulla tangenziale in ingresso a Messina che costituiscono un serio disagio per i cittadini specie nella stagione turistica ma chiederemo anche di sapere se il cronoprogramma dei lavori è stato rispettato e se sono state considerate tutte le soluzioni per ridurre al minimo l’impatto dei lavori sul traffico”.