Nonostante le polemiche, con l’eco non ancora passato e con la maggioranza scossa, continua il Taormina Fest con protagonista Harrison Ford. La cittadina messinese è diventato negli ultimi giorni il centro (e anche l’epicentro) della politica siciliana, con Cateno De Luca (e non solo) che hanno messo a dura prova la tenuta di Schifani.

Indiana Jones in Sicilia

“Ancora una volta la Sicilia torna ad accendersi di star. E lo fa, questa volta, con Harrison Ford, leggenda vivente grazie al ruolo di Indiana Jones, in occasione dell’anteprima italiana del film girato nell’Isola, che con il suo arrivo ha salutato la 69esima edizione del “Taormina Film Fest”, iniziativa che la Regione ha sostenuto fortemente, definendo, in collaborazione con la Fondazione Taormina Arte, un programma artistico di altissimo profilo”.
Lo dichiara l’assessore regionale al Turismo, Elvira Amata, che ieri sera ha partecipato a Taormina alla proiezione di “Indiana Jones e il quadrante del destino”, al Teatro antico pieno in ogni ordine di posti. Molte delle scene del film sono state girate tra Noto, Segesta, Marsala, Cefalù e Siracusa.

Le parole della Amata

“Sono davvero orgogliosa – continua l’esponente del governo Schifani – di raccogliere la particolare emozione che lo stesso attore statunitense ha voluto comunicare in conferenza stampa e i tanti successi che la Sicilia sta registrando e che consentono, giorno dopo giorno, di offrire al pubblico e ai tanti turisti presenti un palcoscenico di spessore mondiale, contribuendo così a internazionalizzare sempre di più la nostra terra. È la conferma – conclude Amata – delle scelte di qualità e dell’alta programmazione dell’assessorato al Turismo che trova anche riscontro nella stampa nazionale e internazionale presente al Festival”.
“Una programmazione di grandissima qualità – aggiunge il presidente della Regione, Renato Schifani – che ci vede protagonisti e che valorizza e arricchisce la nostra Sicilia. Il cartellone del “Film Fest”, con la presenza di artisti internazionali, è un’ulteriore testimonianza della centralità di cui gode Taormina per il suo unico palcoscenico naturale, apprezzato in tutto in tutto il mondo”.

Il caso Taormina

Prima il chiarimento sull’assoluta impossibilità di dimettersi, affermazione bollata come fake news, poi una riflessione sulla differenza tra il proprio modus operandi e quello di chi lo ha attaccato negli ultimi giorni: Renato Schifani ha provato a lasciarsi definitivamente alle spalle dubbi e fughe di notizie che si erano rincorsi soprattutto dopo lo stop alla bozza di emendamento di ieri sera, con cui il Comune di Taormina avrebbe ricevuto 300 mila euro per la modifica alla ripartizione degli incassi per gli spettacoli al Teatro antico.

Il governatore siciliano spiega come tale bozza, ricevuta dal presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, “riguardava i contributi ai Comuni che ospitano manifestazioni culturali in parchi o arene di proprietà della regione: questo schema, ovviamente non per colpa sua, era del tutto inammissibile e privo di coperture. La mia contrarietà è stata sia tecnica che politica, perchè avrebbe abolito una norma che in caso di eliminazione avrebbe provocato un vuoto legislativo: noi facciamo le cose per bene, il nostro interesse è tutelare tutti quei sindaci della Sicilia che in certi momenti hanno bisogno di contributi per sopperire a spese straordinarie. Siamo soliti intervenire per tempo, ma in questo caso una simile bozza di emendamento avrebbe creato caos. Noi lavoriamo a una soluzione corretta”.

Dopo una simile riflessione però Schifani va oltre, evidenziando le proprie perplessità sull’operato dell’aula: “A volte assisto a un’attività legislativa del tutto disordinata: una situazione che il presidente Galvagno ha purtroppo ereditato. Sono pronto a collaborare con lui per incanalare nei giusti limiti della correttezza tecnico-legislativa e procedurale da parte dell’aula, nell’interesse dei siciliani e del paese”. Tale situazione, spiega l’ex presidente del Senato, è in totale controtendenza rispetto a quella che emerge nelle commissioni, all’interno delle quali “gli emendamenti che comportano spese vengono correttamente esaminati con un parere tecnico dalla commissione bilancio, mentre in aula questo non avviene perchè si presentano emendamenti senza nessun filtro o valutazione. Questi, anche se sono privi di copertura, vengono messi in dotazione creando poi i buchi nei conti o le impugnative del governo nazionale”.

Nonostante le perplessità, Schifani esprime totale fiducia nell’operato di Luca Sammartino, suo vice nonchè assessore per i Rapporti con il parlamento siciliano. Infine il presidente della Regione torna ancora, senza mai nominarlo direttamente, sui recenti dissidi con Cateno De Luca: “Le istituzioni per me sono sacre: chi mi conosce sa che parlo poco e lavoro molto per il bene dei siciliani. Non amo i teatrini e non utilizzo le istituzioni per ricattare e fare show”.

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