Arriva un altro duro colpo per la zootecnia siciliana, già messa in crisi dalla siccità e dai prezzi alle stelle del carburante agricolo. Si tratta del virus della Malattia Emorragica Epizootica – Ehd – un virus che colpisce i ruminanti ma non è pericoloso per l’uomo e che è stato registrato anche nella nostra Isola e che mette a serio rischio le movimentazioni dei capi di bestiame.

Il primo focolaio europeo in Sardegna, l’intervento del ministero della Salute

Come si legge su NebrodiNews, che ha dedicato all’argomento un ampio articolo, il primo focolaio europeo del virus, – già presente da tempo in Nord Africa – è stato rilevato in Sardegna. Ha già portato al blocco delle movimentazioni al di fuori dell’isola e all’interno del territorio dei capi bovini.
C’è massima precauzione, dal momento che è intervenuto il ministero della Salute, che ha chiesto alla Regione siciliana, come già fatto con la Regione Sardegna, di bloccare ogni movimentazione di ruminanti in uscita dal territorio siciliano. C’è anche un piano di monitoraggio volto a individuare l’eventuale diffusione della malattia e finalizzato ad arginarla.

Un virus di cui si sa ancora poco, un capo infetto nella provincia di Trapani

NebrodiNews, a tal proposito, ha intervistato Gabriella Regalbuto, che oltre ad essere responsabile provinciale dipartimento Agricoltura di Fratelli d’Italia, conosce bene le problematiche del mondo della zootecnia nell’area dei Nebrodi.
Regalbuto non nasconde la propria preoccupazione ed invita alla cautela: “La situazione è particolarmente delicata anche perché è un virus di cui si sa ancora poco. Dalla nota del ministero si apprende che è stato individuato un solo capo infetto all’interno di un allevamento della provincia di Trapani. Personalmente ritengo che un eventuale blocco della movimentazione esteso a tutti gli allevamenti isolani diventi un provvedimento penalizzante per la categoria, già sufficientemente vessata dai prezzi di mercato, dalle crisi internazionali, dai ritardi nei pagamenti Agea. Purtroppo sono quasi certa che anche la Sicilia adotterà la stessa strategia precauzionale dei colleghi sardi, in sinergia con quanto richiesto dal ministero ma attendiamo fiduciosi disposizioni dal neoinsediato assessore alla Sanità”.

La necessità di un celere monitoraggio

I servizi veterinari coinvolti sono già al lavoro. “Speriamo – aggiunge Regalbuto – riusciranno in un celere monitoraggio così da ridurre al minimo un eventuale blocco delle movimentazioni e riportare il commercio zootecnico a quell’equilibrio, pur sempre precario, che aveva quasi raggiunto negli ultimi mesi”.

Massima attenzione alla fauna selvatica

Ma c’è qualcos’altro su cui porre attenzione a scopo precauzionale? Regalbuto spiega: “A mio avviso sarebbe importante anche prestare attenzione alla fauna selvatica, primo veicolo di contagio. Gli allevatori lo chiedono da anni: è un controsenso imporre piani di risanamento periodici ai nostri allevamenti (con costi importanti a carico delle aziende) e permettere al contempo alla fauna selvatica di proliferare indisturbata e distruggere le aziende agricole e zootecniche. Daini, cinghiali e suini selvatici o inselvatichiti non sono una risorsa e il loro contenimento è un problema che va affrontato con urgenza; non ci si può voltare dall’altra parte”.

Cos’è L’Ehd

Come detto, l’Ehd non costituisce un pericolo per l’uomo. E’ una malattia infettiva trasmessa da insetti del genere Culicoides che colpisce ruminanti domestici e selvatici. L’agente eziologico è un virus appartenente allo stesso genere a cui appartengono il virus della Bluetongue e della Peste equina.
La malattia è caratterizzata da elevata morbilità e mortalità nei cervidi, mentre nei bovini la morbilità varia dall’1% al 18% e la mortalità è generalmente bassa.

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