La Regione Siciliana prova ad imprimere un’accelerazione per la demolizione e il recupero delle baraccopoli di Messina. Sarà l’ufficio del Genio civile del Comune di Messina a svolgere la funzione di soggetto attuatore per la realizzazione degli interventi previsti. Lavori che sono contemplati dal piano del governo per la demolizione, bonifica e riqualificazione ambientale delle aree in cui sorgono le baraccopoli. Lo ha stabilito la giunta regionale, su proposta del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Schifani in questo caso assume il ruolo di commissario straordinario per il risanamento, come stabilito dal decreto legge del 29 dicembre scorso.

Possibilità della legge

“Tenendo conto dell’articolata presenza sul territorio del Genio civile, ci avvaliamo della possibilità conferita dalla legge, di affidargli la funzione di soggetto attuatore – ha affermato Schifani -. Ciò per rendere più celeri i tempi di esecuzione dei progetti e recuperare quelle aree che finalmente saranno restituite ai cittadini”. La legge prevede che il commissario possa avvalersi anche di uffici statali e strutture comunali in qualità di soggetti attuatori ma senza maggiori oneri.

Il compito del Genio civile

Il Genio civile di Messina assumerà questo ruolo per realizzare opere di demolizione, bonifica e riqualificazione ambientale. Anche in sede di aggiornamento del piano degli interventi. Mentre per la realizzazione di ulteriori opere l’incarico di soggetto attuatore resta affidato all’Agenzia comunale per il risanamento e la riqualificazione urbana della città di Messina. A questo organismo spetteranno sempre i compiti per l’acquisto di immobili. Invece Invitalia dovrà garantire la realizzazione e la manutenzione di fabbricati.

L’avvicendamento

Il governatore in qualità di commissario è andato a sostituire Cosima Di Stani, prefetto della Città dello Stretto, che ha ricoperto il ruolo per oltre un anno. Nel decreto Milleproroghe è stata inserita la proroga di un anno del commissariamento per il risanamento. Già i primi abbattimenti furono fatti grazie ai 100 milioni di euro stanziati un anno e mezzo fa dal cosiddetto emendamento Carfagna.

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