- Annullata l’iniziativa dell’Asp provinciale di Messina
- Il furgoncino che distribuiva la birra artigianale ha lasciato la zona fieristica
- La vendita di birra non era autorizzata
Tanto tuonò che poi piovve. L’iniziativa dell’Asp provinciale di Messina che prevedeva la vendita di birra locale artigianale a 50 centesimi di euro ai giovani che andavano a vaccinarsi contro il Covid19 si è conclusa anzitempo. Spenta dalle polemiche.
Il mesto ritiro
Nelle prime ore del pomeriggio, il furgoncino che distribuiva la birra ha lasciato la zona della cittadella fieristica nelle vicinanze dell’hub vaccinale. Il mezzo sarebbe dovuto rimanere fino a domenica 6 giugno.
La vendita di birra non era autorizzata
E lo ha fatto tra mille critiche e dubbi. Anche il presidente dell’autorità di sistema dello stretto di Messina, Mario Mega, che ha dato l’area in concessione all’Asp per la somministrazione dei vaccini, ha detto che l’attività riferita alla vendita della birra non era fra quelle previste dall’accordo.
Le polemiche
La prima a puntare il dito contro l’iniziativa che era volta a valorizzare il prodotto locale e incentivare i più giovani alla vaccinazioni, è stata Margherita La Rocca Ruvolo, presidente della commissione Salute dell’Ars.
“Mi sembra un’iniziativa fuori luogo e diseducativa – ha sottolineato – da un lato perché non credo siano questi i messaggi da far passare per motivare i giovani a compiere un gesto a tutela della propria salute e di quella della collettività e dall’altro perché in qualche modo così si rischia di legittimare e valorizzare l’uso dell’alcol, una delle piaghe che colpisce drammaticamente il mondo giovanile”.
Il commissario sarà convocato all’Ars
“Chiameremo in commissione Salute il commissario per l’emergenza Covid di Messina per avere tutti i chiarimenti necessari su questa iniziativa pubblicitaria lanciata, tra l’altro, in concomitanza con l’apertura delle prenotazioni agli over 16, mentre tutti noi sappiamo che l’alcol è vietato ai minori proprio per i danni che crea”.
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