I carabinieri di Milazzo hanno arrestato un 45enne del posto perché sono emersi gravi indizi di colpevolezza per il reato di atti persecutori. L’uomo è stato posto ai domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico in esecuzione di una misura cautelare del tribunale di Pozzo di Gotto.

Le indagini dei carabinieri

Il provvedimento restrittivo a carico dell’uomo scaturisce da una attività investigativa svolta dai carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, che ha permesso di raccogliere elementi circa la sussistenza di reiterate condotte vessatorie, poste in essere dall’uomo nei confronti dell’ex moglie, tali da generare forte stato di ansia, paura e timore per la propria incolumità.

La raccolta dei gravi e concreti elementi sui comportamenti dell’uomo è stata realizzata grazie agli accertamenti, immediatamente avviati dai militari dell’Arma non appena avuta contezza dei presunti atti persecutori in piena sinergia e sotto l’attenta guida della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, diretta da Giuseppe Verzera.

Ultimate le formalità di rito, l’arrestato è stato tradotto presso la propria abitazione, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Si strappa il braccialetto elettronico per evadere, torna in carcere

Evadono dai domiciliari uscendo di casa senza autorizzazione, i carabinieri li rintracciano e finiscono in carcere. Il Gip gli revoca la misura e la tramuta cautelare che avevano e stabilisce per entrambi la custodia in carcere. La bravata ai due catanesi quindi costa cara. Dietro le sbarre finiscono Ferdinando Pellicori di 28 anni e Giuseppe Piacente di 52.

Su delega della Procura distrettuale della Repubblica di Catania i carabinieri delle stazioni di Librino e Catania Nesima hanno dato esecuzione ai due provvedimenti. Sostituita la misura cautelare degli arresti domiciliari con quella della detenzione in carcere. Decisione presa dal Gip etneo su richiesta della stessa Procura. I due arresti sono maturati in questi giorni nell’ambito dell’implementazione dei servizi di controllo del territorio. Sono stati disposti dal comando provinciale dei carabinieri nell’ambito dell’operazione “Buona Estate Sicura”. Attività che ha consentito ai militari di sorprendere i due uomini nella flagranza di evasione dagli arresti domiciliari, misura cautelare ai quali erano entrambi sottoposti.

Nello specifico Pellicori, tra l’altro sottoposto anche all’applicazione del braccialetto elettronico, aveva manomesso questo sistema di rilevamento. Si era in questo modo allontanato dalla propria abitazione, incurante dell’allarme di evasione generato alla centrale operativa dei carabinieri. L’attivazione del sistema ha così consentito ai carabinieri d’intervenire immediatamente e quindi constatare l’effettiva assenza dell’uomo dalla sua abitazione. Il 28enne, inoltre, si era disfatto del braccialetto elettronico sul vialetto d’ingresso della sua abitazione, dove è stato rinvenuto. Le immediate ricerche del fuggiasco hanno però consentito ai militari di localizzarlo ed arrestarlo poco dopo, nei pressi della sua abitazione.

Piacente invece, ad un controllo dei carabinieri finalizzato alla verifica della sua osservanza delle prescrizioni impostegli dalla misura cautelare, è risultato essere assente da casa. Non aveva alcuna autorizzazione che gli consentisse di uscire fuori. L’attività d’indagine è stata quindi inviata dai carabinieri all’autorità giudiziaria che così ha documentato i fatti al giudice. Quest’ultimo ha quindi emesso il provvedimento, a seguito del quale Pellicori e Piacente sono stati rinchiusi nel carcere catanese di Piazza Lanza.

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