Dopo le notizia dei giorni scorsi riguardante un’indagine della dia, coordinata dalla procura di Messina, che vede 56 indagati tra funzionari, impiegati e dipendenti del Cas ( Consorzio Autostrade Siciliane ), il presidente Rosario Faraci, in una nota, puntualizza e attacca chi avrebbe riportato “in modo non distinto e ragionato questioni e vicende molto diverse tra loro, facendo anche supporre ostilità più o meno nascoste che condizionerebbero la gestione” attraverso “personalistiche fantasiose ricostruzioni e congetture sussurrate da esasperate insoddisfazioni o da indebiti interessi”.

In particolare, nella nota, Faraci precisa che “il Consorzio ha avviato – e sta perfezionando – una importante ristrutturazione aziendale finalizzata al rilancio produttivo dell’ente autostradale salvaguardando i posti di lavoro”.

Sulla questione dei contratti regionali ai dipendenti, precisa Faraci, “sono state già pronunziate oltre 80 sentenze della Magistratura del Lavoro, Direttive della Regione che esercita la vigilanza, oltre che pareri del CGA”. Nella nota, poi, si parla anche del prepensionamento dei dipendenti della Regione che “è un diritto scaturito da apposita legge Regionale, da giorni esteso con L.R. 8/2016 anche al personale degli Enti di cui al’art.1 della L.R. 10/2000 (quindi anche al CAS), nelle modalità che la Regione indicherà”.

Si parla anche di licenziamenti o pseudo tali di 24 persone che, secondo il Consorzio, “non avevano diritto a mantenere la posizione lavorativa tenuto conto anche delle pronunce giudiziali nel tempo intervenute”.  Non manca un accenno all’indagine sui 56 dipendenti per la “presunta indebita percezione di incentivi progettuali”. La direzione del Consorzio ribadisce “l’assoluta serenità di fronte all’operato della magistratura”.

Ultimo capitolo della nota dedicato alla riduzione del numero dei componenti del Consiglio Direttivo che, per Faraci,  “è un atto dovuto, disciplinato da legge regionale, che recependo una analoga nazionale, riduce a 3 i componenti degli organi di gestione di tutti gli enti e le società pubbliche e/o vigilate dalla Regione”.