• Indagine della Guardia di finanza
  • Il compleanno al centro dell’indagine sulla zona rossa
  • Il lockdown nel Comune di Capizzi

La Guardia di finanza di Nicosia (En) han eseguito una serie di perquisizioni domiciliari nell’ambito dell’indagine sul focolaio di contagi recentemente registrato a Capizzi (Me). Al centro dell’inchiesta, avviata dalla Procura di Enna, è una festa di compleanno che si era svolta a ridosso delle festività natalizie in un locale di Nicosia alla quale ha preso parte un cospicuo numero di invitati, in prevalenza giovani, tutti provenienti dal paese del Messinese.

Dal compleanno alla zona rossa

L’obiettivo degli inquirenti è quello di accertare se il boom di contagi registrato a Capizzi, poi divenuto ‘zona rossa’, e nei comuni limitrofi sia stato effettivamente causato da comportamenti illeciti che hanno determinato un’esponenziale ed improvvisa crescita dei contagi tra gli abitanti della zona. Allo stato il reato ipotizzato è quello di epidemia colposa. Le perquisizioni domiciliari, così come tutti gli accertamenti in corso sono avvenute con il supporto di personale specializzato dell’Asp di Enna che, al fine di garantire le condizioni di sicurezza, non solo ha assistito i militari ma ha anche curato l’iter di sanificazione di tutto il materiale sottoposto a sequestro, tra cui diversi smartphone e apparati informatici, in modo da consentirne il successivo esame in piena sicurezza.

La festa in un locale di Nicosia

Il Comune di Capizzi dalle ore 14 del 3 gennaio è stata dichiarata “zona rossa” per dieci giorni, poi il provvedimento è stato prolungato. Il provvedimento, preso d’intesa con l’assessore alla Salute Ruggero Razza, vista la relazione dell’Asp e sentito il sindaco, serve a salvaguardare la salute pubblica e contrastare la diffusione del Coronavirus.  Le misure restrittive originariamente dovevano restare in vigore fino alla mezzanotte di mercoledì 13 gennaio ma in seguito l’ordinanza fu prorogata e Capizzi doveva uscire dalla zona rossa lunedì 24 gennaio.

A causare l’improvvisa impennata di contagi nel piccolo centro sarebbe stata una festa privata per un diciottesimo tenuta nel Paese vicino che si trova in provincia di Enna ma pur sempre sui Nebrodi. La festa privata in un locale di Nicosia avrebbe provocato un focolaio Covid tra i partecipanti che provenivano proprio da Capizzi, un paese vicino di quasi tremila abitanti sui Nebrodi, nel Messinese. Il contagio si sarebbe poi esteso ad altre persone.