Rischio massimo per il G7 che si terrà a Taormina il 26 e 27 maggio. Lo score di rischio tocca quota cento, la massima e quindi la Regione si è attivata per assicurare un piano sanitario all’avanguardia. Il piano, che partirà il 24 maggio e costa più di 500 mila euro di fondi regionali, è stato presentato all’assessorato regionale alla Salute.
A Taormina ci saranno sei ambulanze con medico, 12 di soccorso, un elicottero, una tenda di decontaminazione, un’unità di biocontenimento, quatto posti medici avanzati. L’elisoccorso (è stata disposta una unità supplementare rispetto alle sei presenti in Sicilia) sarà a Calatabiano. Presenti anche cinque ambulanze di rianimazione.
“Siamo pronti – ha detto l’assessore Baldo Gucciardi – ad attacchi chimici e biologici. Sono state analizzate tutte le possibilità”. Per il G7 ci saranno anche dieci rianimatori, 16 medici di emergenza, 25 infermieri di emergenza, 60 volontari di Protezione civile e altrettanti della Croce rossa.
“E’ un piano – ha aggiunto l’assessore Gucciardi – che mette in sicurezza la salute dei cittadini e degli ospiti del G7. Avremo i fari di tutto il mondo puntati. Noi abbiamo fatto la nostra parte con un piano per qualsiasi urgenza ed emergenza. Il nostro progetto è estremamente moderno e affronta la sicurezza sanitaria a 360 gradi. Siamo pronti a qualunque evenienza”.
Qualche polemica in questi giorni per lo stop ai ricoveri al San Vincenzo di Taormina a partire dal 24 maggio. “Gli interventi per le urgenze – ha spiegato l’assessore – sono sempre assicurati, soltanto i ricoveri sono sospesi e possono essere effettuati in altri ospedali. L’attività del nosocomio è stata rimodulata per qualche giorno dal punto di vista organizzativo. Nessun pericolo, forse qualche piccolo disagio”.
A Caltanissetta ci sarà una “colonna mobile” con sei ambulanze e personale sanitario pronte a spostarsi per tutto il territorio regionale. Gli ospedali di Messina e Catania saranno in stato di allerta, tutti gli altri in pre-allerta. A Taormina sarà inoltre attivo al San Vincenzo il Peimaf (piano di emergenza maxi afflusso di feriti) in caso di arrivo di più di cento pazienti in contemporanea.
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