Sarà definitivamente consegnato al pubblico sabato 17 giugno, con l’apertura degli ultimi padiglioni, il Museo Interdisciplinare Regionale di Messina di cui ad oggi era fruibile solo metà degli spazi espositivi.
Il museo riunirà in un ampio percorso, riorganizzato secondo un rigoroso criterio cronologico, il patrimonio storico artistico della città, faticosamente recuperato dalle macerie del terribile terremoto del 1908, e quanto rimasto della collezione dello storico Museo Civico Peloritano: pezzi che documentano la millenaria storia di Messina e già in parte esposti nelle sale della ex Filanda Mellinghoff, opificio ottocentesco risparmiato dal sisma.
Dopo aver completato il trasferimento delle ultime opere custodite nei caveau (quelle nella Filanda sono state spostate a dicembre, per l’allestimento della grande mostra “Mediterraneo. Luoghi e miti. Capolavori del Mart”, conclusa il 5 marzo) è in corso in questi giorni una febbrile attività da parte di numerosi professionisti coordinati dalla dott.ssa Caterina Di Giacomo, Direttore del Polo Regionale di Messina per i Siti Culturali e responsabile dell’ordinamento scientifico del nuovo museo, e dall’arch. Gianfranco Anastasio, Responsabile dei lavori di completamento della struttura. Con loro la dirigente Grazia Musolino che, con la collaborazione degli storici dell’arte della struttura, ha monitorato lo stato di conservazione delle opere destinate all’esposizione.
Fra i professionisti, impegnati in queste ore nel cantiere del nuovo percorso museale, figura uno dei decani dei restauratori italiani: si tratta del prof. Ernesto Geraci, ex docente dell’Istituto d’Arte formatosi all’Istituto Centrale del Restauro di Roma con i maestri Brandi e Moro. “Geraci – spiega la direttrice del Museo di Messina – è un profondo conoscitore delle tecniche e delle problematiche delle tavole di Antonello da Messina, tanto da essere già intervenuto più volte su quelle messinesi e sull’ “Annunciazione” di Palazzolo Acreide adesso esposta a Siracusa, nel Museo Bellomo. Più recentemente ha curato interventi su opere di Antonello in occasione della celebre mostra allestita nelle Scuderie del Quirinale (2006) .
Oltre alla revisione della superficie pittorica ed al fissaggio preventivo di parti del “Polittico di S. Gregorio” di Antonello, fra le opere che hanno richiesto la sapiente mano di Geraci c’è anche l’immensa Pala di Girolamo Alibrandi “Presentazione al Tempio”, la cui frammentarietà ha richiesto interventi strategici già dalla seconda metà degli anni Settanta. Spiega la Di Giacomo: “Per garantire la piena funzionalità e stabilità della complessa parchettatura lignea che supporta la grande tavola di Alibrandi, si è intervenuti con il rinforzo delle traverse e la rimozione e sostituzione di elementi ammalorati”.
Il completamento del Museo Interdisciplinare Regionale – che ha richiesto fondamentali lavori di adeguamento degli impianti alla normativa internazionale (finanzianti con i Fondi Europei Po Fesr 2007-13) – segue il varo dello scorso dicembre. In quell’occasione, per la prima volta dalla realizzazione del complesso museale, avvenuta fra il 1985 e il 1994, una parte della struttura è stata aperta al pubblico che per giorni ha gremito le sale. Erano il padiglione A (con la sezione archeologica) e l’Ala nord con i capolavori del Caravaggio, la sala dei caravaggeschi e il monumentale complesso statuario del Montorsoli (statue di Nettuno e Scilla).Ulteriori dettagli sulla cerimonia di consegna del 17 giugno saranno comunicati nei prossimi giorni dalla Direzione del Museo.
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