I carabinieri della stazione di Graniti, nel Messinese, hanno arrestato ieri 9 maggio, in flagranza di reato, un 27enne, già noto alle forze dell’ordine, per atti persecutori nei confronti dell’ex convivente.

A seguito di una richiesta pervenuta al numero unico delle emergenze, il 112, i militari dell’arma della stazione di Graniti hanno fermato un 27enne che poco prima aveva tentato di speronare un’autovettura condotta da una giovane donna con a bordo un minore.

I militari hanno appurato il pedinamento dell’uomo

Dalle dichiarazioni rese dalla donna, i militari hanno avuto modo di apprendere che, a seguito di un precedente dissidio, l’uomo stava pedinando la vittima con l’intento di impedirle di recarsi presso la locale stazione carabinieri per sporgere una querela nei suoi riguardi.

La conferma della donna ai carabinieri

In caserma la donna, prontamente rassicurata e calmata dai militari dell’Arma, ha confermato che non si era trattato di un singolo episodio, dichiarando di aver subito, nel tempo, reiterati atti vessatori, di molestia e minacce (anche di morte) da parte dell’ex convivente e di aver già richiesto l’intervento delle forze dell’ordine in altre circostanze analoghe.

Quanto denunciato dalla donna ha trovato conferma e riscontro negli accertamenti svolti dai carabinieri della stazione di Graniti che hanno individuato l’uomo e lo hanno arrestato.

Convalidato l’arresto

Nella mattinata odierna, all’esito dell’udienza presso il Tribunale di Messina, il giudice ha convalidato l’arresto ed ha disposto per l’uomo la misura della custodia cautelare in carcere.

Le segnalazioni e le denunce da parte delle vittime di maltrattamenti in famiglia, stalking, violenze di genere rivestono una fondamentale importanza per gli organi demandati a perseguire tali tipologie di delitti, poiché consentono un immediato intervento di tutela nei loro confronti. La tempestività della risposta della Polizia Giudiziaria in tale ambito discende da una specifica preparazione professionale nell’affrontare tali reati, costantemente sollecitata e coordinata dalla Procura della Repubblica di Messina, che ha stabilito precise modalità operative per poter fornire una tutela adeguata e quanto più rapida possibile alle vittime vulnerabili.

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