“Non ho mai desiderato candidarmi, volevo solo fare il medico e occuparmi di sanità, ma il presidente della Regione Nello Musumeci mi ha chiamato e mi ha proposto di candidarmi per tirare fuori dalle secche Messina”. Lo dice il professore Placido Bramanti, direttore scientifico dell’Ircss neurolesi candidato per il centrodestra a Messina. Bramanti qualche giorno fa si è sospeso dalla carica di direttore scientifico dell’Ircss.
“Ho quindi deciso – prosegue Bramanti – di scendere in campo e ho proposto al presidente il mio modello per Messina e le condizioni per risalire la china, dare occupazione ai giovani, attirare finanziamenti. Nel mio modo di fare politica si risolveranno i bisogni della gente con una piattaforma di tecnici, imprenditori, ed esperti capaci che instaureranno un dialogo con la politica tra le cose da fare subito un’acquario al porto come a Genova”.
“Tra gli assessori non ci saranno politici – prosegue Bramanti – ma tecnici che saranno espressione della competenza nell’interesse dei cittadini. Non sarà una candidatura solo di centrodestra ma aperta a tutti gli schieramenti e alla società civile, mi incontrerò con tutti e dialogherò con tutti, voglio incontrare anche Accorinti, De Luca e altri. Mi confronterò sul programma, non parliamo più di sedie o poltrone ma di progetti”. “Qualcuno ha detto che non potevo essere eleggibile ma non è così – sottolinea – ci sono diverse leggi che spiegano che non c’è incompatibilità con l’incarico da me avuto all’Irccs. Diventando arbitro naturalmente non sarò più giocatore nella sanità mettendo da parte appartenenze e amicizie e agendo negli interessi della comunità. Quindi tra l’altro, mi batterò per l’autonomia del Papardo e per renderlo un ospedale efficiente”.
De Luca respinge al mittente l’invito: “Ringrazio l’esimio professor Bramante ma… No, grazie. Lo ringrazio per le parole che ha avuto stamattina nei miei confronti, ma credo in tutta onestà che Messina abbia bisogno di un cambiamento radicale ed una ventata di sana gioventù. Il professore Bramanti sarà certamente un genio nel suo campo, ma per affrontare i problemi di Palazzo Zanca serve un genio dell’amministrazione pubblica e della gestione delle comunità. Ad ognuno il suo mestiere”.
“Con altrettanta onestà non posso però non ricordare a Bramanti e a tutti i messinesi un punto fondamentale del mio programma – dice De Luca – Io intendo governare Messina senza nascondermi sotto la gonna puzzolente delle lobby e delle consorterie che hanno rubato i sogni ad intere generazioni mentre altri, a partire proprio da Bramanti, si sono fatti battezzare da questi ambientacci ed ora non hanno neanche il coraggio di farli stare al proprio fianco perché vorrebbero ammantarsi di una verginità mai avuta. A Messina non servono ammaliatori e incantatori di serpenti, ancorché rivestiti di perbenismo”.
“Non posso che augurare a Bramanti una serena Pasqua, dubitando che possa portargli una vera redenzione ma nella speranza che almeno in questi giorni non si accompagni ai Genovese di turno con i quali vorrebbe costruire le fantomatiche dieci liste che a spalla lo dovrebbero portare a Palazzo Zanca. Non si affanni – conclude – I messinesi sono stufi dei giochetti e sapranno fare una scelta libera, liberandosi di chi rappresenta solo il peggiore passato”.
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