• Ponte sullo Stretto, Musumeci incalza il governo nazionale affinché chieda all’Ue il finanziamento per la costruzione
  • Per il governatore “Sicilia e Calabria stanche di essere periferia d’Europa”
  • Conclude Musumeci: “Questa telenovela ha stancato tutti”

“Verrebbe da dire: ma di cosa stiamo discutendo? Cosa aspetta, ancora, il governo centrale a chiedere all’Ue il finanziamento per la costruzione del Ponte sullo Stretto?”. Se lo chiede il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, commentando la risposta ufficiale della commissaria europea ai Trasporti, Adina-Ioana Vălean, a una interrogazione dell’eurodeputata siciliana Annalisa Tardino (Lega) sull’ipotesi di collegamento tra la Sicilia e Calabria.

Serve “una proposta concreta e matura dello Stato membro”

Per l’esponente dell’esecutivo guidato da Ursula von der Leyen, infatti, “la valutazione di un progetto sulla rete Ten-T può essere effettuata solo sulla base di una proposta concreta e matura dello Stato membro”. Peccato che finora, come dichiara il commissario europeo, “le autorità italiane non hanno presentato alla Commissione piani concreti in merito a tale collegamento. La scelta dello strumento di finanziamento per un determinato progetto dovrebbe essere decisa dall’Italia, in funzione della natura del progetto e della sua sostenibilità finanziaria”.

Musumeci: “Questa telenovela ha stancato tutti”

“Sicilia e Calabria – riprende Musumeci – sono stanche di essere considerate periferia d’Europa e per diventare centrali nell’area del Mediterraneo uno dei requisiti essenziali è il collegamento stabile tra le due sponde. Diciamo basta a un dibattito ultrasecolare, fatto di relazioni e contro relazioni, con il solito obiettivo di rinviare la decisione alle calende greche. Questa telenovela ha stancato tutti”.

Il parere del Ministero

Il 7 maggio scorso è arrivato il parere del gruppo di lavoro del Mit sul Ponte sullo Stretto che ha dato il suo ok all’ipotesi di un ponte (meglio a più campate) mentre ritiene meno praticabile l’idea del tunnel. Si “ritiene che sussistano profonde motivazioni per realizzare un sistema di attraversamento stabile dello Stretto di Messina”, si legge nelle conclusioni del lungo documento depositato. Più in dettaglio “il sistema con ponte a più campate consentirebbe di localizzare il collegamento in posizione più prossima ai centri abitati di Messina e Reggio Calabria, con conseguente minore estensione dei raccordi multimodali, un minore impatto visivo”.
Sempre il ponte a più campate avrebbe “una minore sensibilità agli effetti del vento, costi presumibilmente inferiori e maggiore distanza dalle aree naturalistiche pregiate. Viceversa: “Per il sistema con tunnel in alveo appaiono più critiche le considerazioni sul rischio sismico, soprattutto in corrispondenza dell’attraversamento delle sponde per la presenza di estesi sistemi di faglie attive, non sufficientemente noti”.

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