I carabinieri hanno effettuato uno screening sui percettori del reddito di cittadinanza a Cesarò e a San Teodoro, nel Messinese, e hanno denunciato 12 persone. Le accuse per loro sono di truffa aggravata: avrebbero percepito, senza averne diritto, il sussidio statale.

Conviventi di impiegati e lavoro nero

Dieci percettori risultavano conviventi con persone che avevano un impiego, tra cui un’infermiera e un insegnante. Quindi erano già destinatarie di altre fonti di reddito, per cui a loro non spettava il sussidio come recita la legge in materia. Altre due persone percepivano il sussidio ma svolgevano lavori “in nero” per conto di ditte del settore edile.

Il bilancio

Da febbraio 2020 ad agosto 2023 l’Inps ha corrisposto in favore degli indagati la oltre 160mila euro. Sono state attivate le procedure per il recupero delle somme e per l’immediata sospensione del sussidio.

Dilaga il sommerso

In meno di 6 mesi mille lavoratori irregolari, il 20 per cento totalmente in nero e non potevano mancare i percettori del reddito di cittadinanza. E’ il bilancio dell’attività della guardia di finanza sviluppata da maggio e sino a metà ottobre nella sola provincia di Messina. A venire fuori numeri incredibili che confermano una volta di più il dilagare del sommerso in Sicilia. I finanzieri e gli ispettori dell’Inps hanno eseguito 154 interventi, constatando oltre mille posizioni di lavoratori irregolari. Tra loro ben 209 erano completamente in nero, quindi senza alcun contratto.

Utilizzata manodopera sprovvista di assunzione rispetto a quella presente nel luogo di lavoro al momento dell’accesso. Durante i controlli individuati inoltre 21 lavoratori che, oltre a non essere in regola con il contratto di lavoro, risultavano peraltro ricompresi in nuclei familiari destinatari della forma di sostegno. Quindi percepivano illecitamente il reddito di cittadinanza. I controlli sono frutto di un protocollo d’intesa firmato a livello regionale nel 2021 tra guardia di finanza e Inps. La cabina di regia provinciale era composta da ufficiali del corpo e funzionari dell’Inps, coordinati dai rispettivi vertici locali.

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