La Compagnia della Guardia di Finanza di Milazzo ha eseguito, nei giorni scorsi, un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Tribunale del Riesame di Messina nei confronti di Angelo Arcoraci, 31enne pluripregiudicato di Barcellona Pozzo di Gotto.
La richiesta della misura personale in esame, inoltrata a suo tempo dalla Procura barcellonese, era stata inizialmente rigettata dal G.I.P. del Tribunale della stessa città; successivamente il Tribunale del Riesame di Messina aveva accolto l’appello proposto dal Procuratore della Repubblica, dott. Emanuele Crescenti.
L’otto aprile scorso, infine, la Corte Suprema di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dai legali dell’Arcoraci e, pertanto, l’ordinanza è divenuta esecutiva ed è stata notificata in carcere, ove lo stesso si trova per altra causa.
La vicenda risale al settembre dello scorso anno quando le Fiamme Gialle mamertine avevano fatto scattare le manette ai polsi dell’Arcoraci, che era stato colto in flagranza di reato per truffa e ricettazione. Al suo arresto i militari della Guardia di Finanza erano arrivati dopo un’indagine avviata grazie alla denuncia sporta dall’amministratore di un’impresa, il quale aveva venduto materiali edili a un soggetto qualificatosi come titolare di un’impresa rivelatasi poi inesistente, ricevendo, in cambio, assegni che risultavano smarriti o di provenienza furtiva.
I finanzieri, nel giro di poche ore, erano riusciti a individuare il truffatore e, grazie a una serie di meticolosi pedinamenti e appostamenti, lo avevano fermato subito dopo il compimento dell’ennesimo raggiro. Le successive perquisizioni effettuate presso l’abitazione di tale soggetto avevano consentito di rinvenire e sequestrare altri assegni completamente in bianco, di cui era stato denunciato lo smarrimento.
Il pregiudicato, peraltro, aveva violato gli obblighi di sorveglianza di cui era gravato e, pertanto, era stato denunciato anche per inosservanza degli obblighi di pubblica sicurezza.
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