Il leader della Lega Matteo Salvini e il senatore Stefano Candiani, accompagnati dal sindaco di Furci Siculo, Matteo Francilia hanno incontrato il rappresentante delle attività turistico-ricettive della riviera ionica messinese, Pierpaolo Biondi, presidente di Federalberghi Riviera Jonica Messina.

Ai vertici del Carroccio sono state rappresentate le difficoltà del comparto turistico della riviera, che impiega oltre 10.000 lavoratori, maggiormente stagionali messi in difficoltà dal lockdown e dalle incertezze sulla stagione turistica.

“Purtroppo al momento le condizioni per la riapertura presentano concrete difficoltà – dice Candiani – i flussi e le prenotazioni sono ancora insufficienti, mentre le norme per la riapertura e l’applicazione delle stesse risultano assolutamente complesse, per questa ragione è necessario sburocratizzare e mettere in campo tutte le iniziative necessarie per far ripartire il settore turistico commerciale, considerato che sino ad oggi praticamente il governo Conte non ha praticamente fatto nulla”.

Per il sindaco di Furci Siculo, Francilia, “è prioritario garantire i lavoratori del comparto, e contemporaneamente mettere le aziende nelle condizioni di poter costruire una futura stagione nel 2021 puntando sull’esenzione dal pagamento dei tributi”.

Il presidente di Federalberghi ionica ha sottolineato “l’importanza di informare tutte le forze politiche delle difficoltà oggettive del comparto turistico e di chiedere con forza misure straordinarie e coraggiose per non abbandonare il tessuto produttivo”.

Una visita in Sicilia, quella del leader della Lega, ampiamente contestata, come è accaduto a Cefalù, nel Palermitano, dove ieri pomeriggio Salvini è stato accolto dai fischi e dal grido “Vai a lavorare”.
Non è stata certo un’accoglienza felice quella che bagnanti e cittadini della Perla del Tirreno hanno riservato al senatore, che in tutte le piazze siciliane in cui è stato ha ribadito di essere venuto nell’Isola per parlare di lavoro, lotta alla mafia e infrastrutture, e per far sentire la sua presenza e vicinanza alle categorie più colpite dalla crisi economica scatenata dalla pandemia.

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