Pretendeva oltre 100 mila euro a titolo di tangente nell’ambito dell’esecuzione dei lavori di una gara d’appalto. Con questa accusa i militari del comando provinciale della guardia di finanza di Messina hanno dato esecuzione stamattina ad un’ordinanza agli arresti domiciliari, emessa dal Gip di Patti, nei confronti del direttore dei lavori di un cantiere nel comune di San Marco d’Alunzio.
Le conclusioni dell’indagine
Secondo le fiamme gialle il tecnico avrebbe “abusato” dei suoi poteri e preteso somme “extra” rispetto a quelle dovute per la sua parcella. Soldi che, sempre secondo i finanzieri, servivano a lui per le sue “esigenze personali”.
Le accuse
L’uomo è indagato per tentata induzione indebita a dare o promettere utilità. Dalle indagini del nucleo Pef della guardia di finanza, quello che si occupa di polizia economico-finanziaria, sono emerse le richieste di un ingegnere, con la qualifica di direttore dei lavori, che nell’ambito dei “lavori di consolidamento di un costone roccioso – a valle di via Cappuccini presso un cantiere del comune di San Marco D’Alunzio – oggetto di precedenti frane, abusando dei propri poteri a più riprese, ha preteso da un imprenditore somme di denaro, beni ed altre utilità, per fini strettamente personali in particolare, la corresponsione di oltre 100.000 euro a titolo di tangente”.
I lavori
I lavori, in particolare, riguardavano la realizzazione di paratie in calcestruzzo, sostenuti con barre d’acciaio infisse nella roccia ed opere connesse dirette a consolidare un costone roccioso sito nel comune di San Marco D’Alunzio, già oggetto di precedenti frane. L’indagine è scaturita dalla denuncia presentata dall’imprenditore alla guardia di finanza di Sant’Agata di Militello.
Il recente caso sulle tangenti a Sigonella
Qualche settimana fa scoppiò un altro caso nella Sicilia orientale. Tutto partì da una denuncia presentata da un collaboratore della Sater, azienda agricola del gruppo editoriale Ciancio Sanfilippo, alla base dell’indagine che ha portato allo scandalo tangenti a Sigonella. Un dettaglio confermato dal procuratore Carmelo Zuccaro che ha raccontato pubblicamente la denuncia: “Noi sappiamo che il collaboratore della Sater – ha detto Zuccaro – ha agito con il consenso della proprietà che ha come amministratore unico Mario Ciancio Sanfilippo. C’è stata ampia collaborazione anche da parte del ministero della Difesa”.
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