Sull’isola di Stromboli si potranno installare i sistemi di monitoraggio del vulcano dell’Ingv, l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Il via libera arriva grazie a un decreto dell’assessore regionale al Territorio e ambiente, Elena Pagana. Si va quindi a modificare l’articolo 11 del regolamento della riserva naturale orientata dell’isola eoliana.

Controlli completi

“Ora l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia – spiega l’assessore Pagana – potrà svolgere in maniera completa le proprie attività di controllo e di comunicazione delle attività del vulcano. Tutto ciò a salvaguardia della popolazione e dei turisti. Il regolamento della riserva non prevedeva l’installazione di questi presidi tecnologici. Anche perché questi sistemi non esistevano quando, nel 1997, fu istituita l’area protetta. La modifica apre adesso a questa opportunità, ovviamente nel pieno rispetto dell’ecosistema e delle regole di protezione dell’ambiente naturale”.

Decreto in tempi veloci

Il decreto arriva in tempi rapidi dopo una serie di interlocuzioni dell’assessore con l’Ingv, il dipartimento della Protezione civile e l’ente gestore della riserva. In tal senso è arrivato anche il successivo parere favorevole del Crppn, Consiglio regionale per la protezione del patrimonio naturale. Si tratta dell’organo consultivo per le questioni riguardanti il patrimonio naturalistico della Sicilia.

Lavori in corso da qualche settimana

Da qualche settimana il sistema di allerta acustico collegato ad eventuali attività del vulcano o maremoti dello Stromboli viene attivato manualmente. Problematiche venute fuori a seguito degli interventi di sviluppo evolutivo dei sistemi sperimentali di early-warning. Un sistema che si attiva per attività parossistiche e maremoti generati dall’attività vulcanica dello Stromboli. Ecco perché il sistema è rimasto in parte fuori uso.

Ad aprile forte esplosione

Nell’aprile scorso ci fu l’ultima allerta sul vulcano dello Stromboli con una forte esplosione, di quelle definite maggiori. Ne sono seguite, in un brevissimo lasso di tempo, altre due di minore intensità. Tutte e tre le esplosioni avvertite dalla popolazione, anche sul versante di Ginostra. Si verificò all’epoca una ricaduta di cenere e altro materiale caldo ma solo in area sommitale e non si registrarono danni. In quell’occasione il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, firmò un’ordinanza con la quale riapriva le escursioni sino a quota 400 metri con l’obbligo di avvalersi delle guide vulcanologiche.

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