Il Tribunale di Reggio Calabria ha condannato in primo grado a 4 anni l’ex procuratore aggiunto di Messina Giuseppe Siciliano, oggi in pensione, con l’accusa di induzione indebita e tentativo di concussione; all’ex magistrato erano stati contestati sette capi di imputazione.
L’induzione indebita riguarda il contenzioso Impregilo-Comune di Taormina. Siciliano secondo l’accusa avrebbe esercitato pressioni sull’allora commissario straordinario di Taormina perché accettasse la proposta transattiva di 26 milioni di euro.
Il tentativo di concussione si riferisce a un procedimento che Siciliano avrebbe aperto per interferire su un contenzioso pendente al Tar di Catania per la ristrutturazione dell’hotel Castellamare di Taormina tra la srl Decisa e il Comune di Taormina, patrocinato formalmente dall’avvocato Maimone Ansaldo Patti, ma di fatto dal figlio del magistrato.
Siciliano con minacce esplicite di perseguirlo penalmente, avrebbe costretto un ingegnere nominato perito dal Tar a redigere un elaborato favorevole al Comune di Taormina. L’ex procuratore è stato assolto invece dalle accuse di concussione consumata ai danni dei dirigenti comunali e dei componenti la commissione Via, per le vicende relative alle Zps e ai Molini Gazzi di Messina.
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