Una violenta sequenza esplosiva che ha coinvolto le bocche poste sulla terrazza craterica del vulcano Stromboli si è verificata ieri sera. La prima, alle 19:27, dalle bocche dell’area centro-sud, ha emesso abbondante cenere frammista a materiale incandescente e blocchi lavici di grosse dimensioni che sono ricaduti in zona sommitale e lungo la Sciara del Fuoco.
I prodotti emessi hanno superato un’altezza di 350 metri sopra la terrazza craterica, come evidenziato dalle telecamere di videosorveglianza dell’Osservatorio Etneo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv-Oe) di Catania. Circa 40 secondi dopo si è verificata una seconda esplosione dalle bocche poste nell’area craterica nord, ma di minore intensità. In questo caso è stata emessa cenere e materiale più grossolano (lapilli e bombe) che hanno raggiunto un’altezza di circa 100 metri sopra la bocca.
Le esplosioni hanno generato entrambe una nube di cenere che si è dispersa rapidamente nei quadranti orientali del vulcano. La durata della sequenza è stata complessivamente di 40 secondi circa. Violente sequenze esplosive, come quella descritta, si sono verificate anche di recente: lo scorso 7 marzo e il 26 luglio, 23 ottobre, 1 novembre, 1 dicembre del 2017. Si tratta di esplosioni più violente di quelle dell’attività stromboliana ordinaria, durante le quali viene emesso materiale grossolano e cenere, che ricade in zona sommitale.
Questi eventi, occasionali e imprevedibili, interrompono bruscamente l’attività stromboliana ordinaria. Fanno comunque parte della fenomenologia vulcanica tipica dell’attività sommitale di Stromboli caratterizzata da esplosioni di variabile energia. L’attività dello Stromboli è continuamente monitorata dall’Ingv mediante le sue Sezioni di Catania, Napoli e Palermo.
(Immagini di archivio)
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