Per il rischio gas a Vulcano, nelle Eolie, una abitazione è stata dichiarata inagibile con ordinanza del sindaco Marco Giorgianni.

Monitoraggio in tutte le abitazioni della zona del Porto di Levante

Il pericolo gas è stato rilevato dai tecnici della società “Fagor Consulting” che è stata incaricata dall’amministrazione comunale di effettuare un monitoraggio in tutte le abitazioni della zona del Porto di Levante. Le apparecchiature hanno rilevato un’anomala concentrazione di Co2. La casa comunque era già disabitata.

Quasi tutte le famiglie sono rientrate nelle loro case

Nell’isola quasi tutte le famiglie sono rientrate nelle loro case in “zona rossa” (Porto Levante, Sotto Lentia e Istmo di Vulcanello), tranne alcuni soggetti fragili e con problemi respiratori.

Vietato l’accesso in una zona ai piedi del cratere

Vietato l’accesso invece in un tratto di zona ai piedi del cratere dove vi sono alcune case e anche dei capannoni,
perché area a rischio gas.

Le verifiche di Arpa e Ispra, presto un’assemblea pubblica

Nell’isola delle Eolie continuano le verifiche anche da parte dell’Arpa e dell’Ispra, mentre il sindaco Marco Giorgianni ha in programma un’assemblea pubblica con tutti gli esperti e la cittadinanza. In base ai nuovi dati che emergeranno si adeguerà anche il nuovo piano di Protezione civile e verrà organizzata una esercitazione simulata di
evacuazione dell’isola.

Emergenza fino a giugno, preoccupazione per il turismo

L’emergenza Vulcano dal governo Draghi è stata dichiarata fino a giugno ovviamente tra gli operatori serpeggia preoccupazione per le possibili conseguenze a livello turistico.

Lo stato di emergenza

Il 6 dicembre scorso, Il governo Musumeci aveva deliberato la richiesta di “stato di emergenza di rilievo nazionale” per l’Isola di Vulcano, per un periodo di sei mesi. La decisione era stata presa in seguito all’evoluzione dei fenomeni vulcanici che stanno interessando l’isola. Il governo regionale aveva già dichiarato lo stato di crisi e di emergenza regionale lo scorso 19 novembre.
La richiesta di innalzare il livello dell’emergenza, affidando la direzione e il coordinamento delle attività alla Protezione civile nazionale, su proposta del dipartimento regionale della Protezione civile, si era resa necessaria per attivare ogni ulteriore iniziativa utile a garantire la risposta operativa sul territorio, la mitigazione dei rischi e l’assistenza alla popolazione colpita.

Monitoraggio dei gas vulcanici

Dal 24 novembre, intanto, è al lavoro il Gruppo tecnico per il monitoraggio dei gas vulcanici, composto da Protezione civile nazionale e regionale, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Vigili del fuoco, Arpa Sicilia, Asp di Messina, Dipartimento per le Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico dell’assessorato regionale alla Salute, Ispra, Inail e Istituto superiore di sanità.

Servono circa 5 milioni di euro

La Regione ha chiesto provvedimenti più stringenti a tutela della popolazione. È stata realizzata anche una stima dei costi necessari all’implementazione delle misure di sicurezza, comprensiva delle spese per l’autonoma sistemazione degli isolani evacuati, per una capillare rete di monitoraggio, per il potenziamento della guardia medica, per un presidio dei Vigili del fuoco e per il miglioramento delle elisuperfici, delle vie di fuga e degli approdi, che ammonta a circa 5 milioni euro.

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