Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia, in una lettera al Corriere della Sera ha scritto: «Ovviamente a nessuno si può imporre il vaccino, nonostante ogni evidenza lo consigli, ma chi decide di non vaccinarsi non può imporre le conseguenze della sua scelta agli altri e deve accettare le limitazioni che ne derivano, per la tutela della salute delle altre persone».

«È come il divieto di fumo nei luoghi pubblici, che fu il nostro governo a volere (salvando migliaia di vite umane ogni anno): a nessuno è vietato di fumare, ma a nessuno è consentito infastidire o far ammalare gli altri fumando nei ristoranti, negli uffici o sui mezzi di trasporto. Per questo molto opportunamente Forza Italia chiede l’obbligo vaccinale in un settore delicato come la scuola, nel quale potrebbe essere in pericolo la possibilità stessa della ripresa della didattica in presenza, fondamentale per il processo formativo dei nostri ragazzi. Sui vaccini insomma sono necessari senso di responsabilità, unità nazionale, nessuna strumentalizzazione politica. Altrimenti rischiamo di spegnere la luce che comincia a vedersi in fondo al tunnel».

«Sono preoccupato dal fatto che il paese si stia dividendo nella più assurda delle polemiche, quella sui vaccini. È del tutto illogico dare una caratura ideologica o politica ad una questione che è prettamente scientifica. Non parlo solo del Green Pass, che è una misura di buon senso alla quale noi siamo assolutamente favorevoli così com’è, ma che – come ogni strumento – naturalmente può essere discusso e migliorabile come legittimamente chiedono i nostri alleati. Parlo proprio del fatto che – se la grande maggioranza degli italiani è fortunatamente consapevole della necessità e dell’importanza del vaccino, non solo come mezzo di protezione individuale, ma come strumento per tutelare la collettività e il diritto degli altri a non essere contagiati – esiste però una minoranza non irrilevante e molto rumorosa che contesta tutto questo».