Flavio Briatore ha confermato quanto detto da Alessandro Borghese in una recente intervista al Corriere della Sera, lamentandosi della difficoltà di trovare dei giovani da inserire nel personale della sua attività ristorativa.

Briatore, 72 anni, ha affermato: “Quello che dice lo chef Alessandro Borghese è la verità: molti ragazzi cercano lavoro sperando quasi di non trovarlo. Io lo vedo chiaramente: preferiscono il reddito di cittadinanza a un percorso di carriera. Anche quando il percorso glielo si offre, ben retribuito: pur garantendo stipendi adeguati e contratti a lungo termine, rifiutano”.

Briatore, che è proprietario di 20 locali con 1500 dipendenti, ha detto: “Non ho problemi di reclutamento di personale a Dubai, non ho problemi in Arabia Saudita. Ho problemi in Italia, in Inghilterra e un po’ anche in Francia. In Inghilterra più a causa della Brexit, in Italia soprattutto a causa del reddito di cittadinanza, che è diventato la vera ambizione dei giovani”.

L’imprenditore ha raccontato: “La prima domanda che mi sento rivolgere da molti ragazzi durante i colloqui è se possono avere il weekend libero. Io questi qui non li prendo nemmeno in considerazione, non li voglio più vedere”, confermando così quanto detto anche da Borghese: “Preferiscono tenersi stretto il weekend con gli amici”.

Briatore ha poi svelato: “Da me se sei bravo entri in un gruppo internazionale che ti fa crescere (…) Il mondo del lavoro è un mondo di sacrifici. Se nella vita vuoi combinare qualcosa devi fare dei sacrifici”, affermando che garantisce ai suoi dipendenti un contratto base da 1.800 – 2.000 euro netti al mese: “Da me se sei bravo entri in un gruppo internazionale che ti fa crescere (…) Il mondo del lavoro è un mondo di sacrifici. Se nella vita vuoi combinare qualcosa devi fare dei sacrifici. E se sei bravo cresci, c’è chi prende 4-5-10 mila euro e oltre”.

Per Briatore bisogna sospendere il reddito di cittadinanza almeno da aprile a ottobre e tenerlo solo per le famiglie davvero bisognose ma bloccandolo per i giovani “n modo che l’Italia, un Paese con 7 mila chilometri di coste che vive di turismo, non si trovi senza stagionali”.

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