Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di microbiologia dell’Università di Padova, intervenuto al podcast Metropolis, condotto da Gerardo Greco, ha affermato: “Con Omicron, senza vaccino, sarebbe stato un disastro perché è vero che questa variante è meno virulenta di Delta, ma è molto vicina alla virulenza di Wuhan. Quindi con un R0 intorno a 10-12 sarebbe stata davvero pesantissima”.

L’esperto ha spiegato che “la dimostrazione dell’efficacia del vaccino sta in questi numeri contenuti nonostante un virus ancora virulento e con un indice di trasmissione senza precedenti. Questa è la testimonianza che il vaccino funziona, su questo non c’è dubbio”.

Per Crisanti, però, sarebbe necessario “chiarire chi sono le persone che muoiono, perché la maggior dei decessi non riguarda i pazienti di terapia intensiva, ma i ricoverati nelle sub intensive, nei reparti e nelle Rsa. Il calcolo è semplice, al picco, in Italia, c’erano 1.200 persone in terapia intensiva, il tempo medio di degenza è di 20 giorni, la sopravvivenza del 50%. Quindi significa che in 20 giorni muoiono 600 persone tra i ricoverati in terapia intensiva, 30 al giorno. Dunque sul totale dei decessi ogni giorno, solo 30 provenivano da reparti di terapia intensiva. L’Istituto superiore di sanità ci ha anche spiegato chi sono queste persone: sono pazienti sopra gli 80 anni, fragili anche se vaccinati. Questo pone un problema di gestione delle persone fragili tra uno o due mesi”.

A proposito, poi, dello ‘scontro’ con Matteo Bassetti, Crisanti ha detto: “IItalia, abbiamo definito virologi una pletora di medici che si occupano di coronavirus. Ma un conto sono i microbiologi che si occupano del virus in laboratorio, un conto sono gli infettivologi che stanno a contatto con i pazienti ricoverati. È molto diverso parlare di virus e parlare di malati, sono due mondi diversi. I biologi si fermano all’attività di laboratorio, comunque fondamentale, i medici si occupano della malattia e dei malati”.

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