• Il Corriere ha pubblicato la mappa aggiornata delle varianti più pericolose e diffuse nel mondo. Variante Lambda sorvegliata speciale. Le 4 più diffuse e preoccupanti sono Alfa, Beta, Gamma e Delta.
  • Per gli esperti al momento è “Impossibile l’immunità di gregge”
  • La variante Delta è ormai largamente prevalente in Italia

“La mappa aggiornata delle varianti: quelle più diffuse e quelle da temere”, così titola il Corriere della Sera in edicola oggi. Il quotidiano pubblica un’interessante mappa del mondo con le varianti Covid più preoccupanti e diffuse nei vari Paesi. Le cosiddette VOC (Variants Of Concern), letteralmente dall’inglese «varianti di preoccupazione», sono 4: Alfa, Beta, Gamma e Delta. Ma negli ultimi tempi sta prendendo piede anche la variante Lambda.

Variante Lambda sorvegliata speciale

La maggior parte dei Paesi nel mondo sta riaprendo, ma questa scelta dettata da esigenze economiche lascia il campo libero alla circolazione del virus SarsCoV2 e, di conseguenza, alza le probabilità che possano comparire mutazioni capaci di dare origine a nuove varianti pericolose, più infettive e capaci di sfuggire ai vaccini. Una sorvegliata speciale è la Lambda, identificata per la prima volta in Perù e già largamente presente in tutta l’America settentrionale fino al Canada.

Presenti anche la Eta (B.1.525), identificata la prima volta in Nigeria; la Iota (B.1.526) identificata a New York; e infine la Kappa (B.1.617.1) identificata in India e appartenente alla stessa famiglia della Delta. Se il tracciamento e il sequenziamento sono fra le armi principali per contrastare la circolazione del virus, l’aumento dei casi positivi potrebbe rendere sempre più difficile applicarle.

Le 4 più diffuse e preoccupanti

ALFA (B.1.1.7), identificata nell’ottobre 2020 in Gran Bretagna, si è rapidamente diffusa in tutto il mondo sostituendo la versione precedente del virus SarsCoV2. E’ tenuta sotto controllo la sua versione portatrice della mutazione E484K, la cui diffusione è in aumento.

BETA (B.1.351), identificata in Sudafrica, anche questa variante sembra diffondersi con un’efficienza maggiore del 50% rispetto al virus originario e più facilmente tra i giovani. .

GAMMA (P.1), identificata all’inizio del 2021 in Giappone e poi in Brasile, è guardata con attenzione a causa di tre mutazioni, indicate con le sigle: N501Y, E484K e K417T.

DELTA (B.1.617.2), identificata in India, si è rapidamente diffusa in tutto il mondo grazie alla grande efficienza con cui si trasmette, stimata fra il 50% e il 60% superiore rispetto alla variante Alfa.

“Impossibile l’immunità di gregge”

A mettere in guardia dalle varianti è intervenuto in Gran Bretagna anche Andrew Pollard, direttore del Centro Vaccini dell’Università di Oxford e fra i ricercatori che hanno contribuito a mettere a punto il vaccino prodotto da AstraZeneca: secondo Pollard l’immunità di gregge “non è una possibilità” a causa delle varianti che, come la Delta, continuano a diffondere il contagio anche in una parte di persone vaccinate. Secondo l’esperto ulteriori varianti ancor più aggressive non sono da escludere.

Le varianti dovrebbero essere delle sorvegliate speciali anche secondo il virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca: “La variante Delta è terribilmente più aggressiva del virus che circolava l’anno scorso” e che “fino a quando il virus continuerà a circolare e a generare nuove varianti ci allontaniamo dalla fine della pandemia, ossia dal momento in cui virus potrebbe diventare endemico”.

Obiettivo 80% vaccinati

L’obiettivo, in vista delle riaperture di settembre e dell’avvio dell’anno scolastico, resta raggiungere l’80% della popolazione vaccinata. “Per bloccare la Delta e altre varianti è importante aumentare il tasso di vaccinazioni a livello globale” – ha detto nei giorni scorsi il generale Francesco Figliulo, Commissario per l’Emergenza Covid in Italia.

I dati: variante Delta in crescita, all’85,66%

La variante delta del virus SarsCoV2 è ormai largamente prevalente in Italia. Negli ultimi 45 giorni il 69,2% dei tamponi sequenziati è risultato positivo alla variante delta, che ha superato la alfa, ferma al 17,3% e al 2 agosto il valore ha raggiunto l’85%. Nuovi casi di infezione causati dalla variante delta sono stati segnalati in tutte le Regioni. Nel mese di luglio è stato sequenziato il 6,6% dei tamponi positivi per Sars-CoV-2. La percentuale di sequenze ascrivibili alla variante delta, è risultata pari al 2,09% ad aprile, al 7,48% a maggio, al 40,15% a giugno, al 85,66% a luglio (dati al 2 agosto 2021) con un andamento in crescita.

Fonte: Corriere della Sera 11.08.2021

Negli ultimi 45 giorni nuovi casi di infezione causati dalla variante delta sono stati segnalati in tutte le Regioni. Si osservano casi di infezione causati dalla variante delta in tutte le fasce di età, con una percentuale maggiore di casi in soggetti di età compresa tra i 10 ed i 29 anni. La frequenza dei casi causati dalla variante alfa, spiega l’Iss, è in forte diminuzione, mentre rimane stabile la loro diffusione territoriale. Anche la frequenza di casi causati dalla variante gamma (lignaggio P.1) del virus SARS-CoV-2 è in diminuzione, con una diffusione maggiore in alcune Regioni/PPAA italiane.

Dal 29 aprile 2021 è attiva la piattaforma per la sorveglianza genomica delle varianti di SARS-oV-2 (I-Co-Gen), sviluppata e coordinata dall’ISS. Il modulo, dedicato all’analisi e condivisione dei dati di sequenziamento del SARS-CoV-2 a livello nazionale, conta più di 21.000 sequenze.

 

Articoli correlati