Da quando è cominciata la pandemia di Covid-19, i ricercatori hanno cercato di scoprire l’entità del rischio di trasmissione del coronavirus all’interno dei membri di una stessa famiglia. Ora, un nuovo studio, riportato su Futura-Science.com, avverte sulla diffusione molto rapida del Sars-CoV-2 nelle case.

Lo studio in questione è stato condotto dai Centers for Disease Prevention and Control (CDC) degli Stati Uniti d’America. Pubblicato venerdì 30 ottobre, la ricerca mira a comprendere il modello di trasmissione del SARS-CoV-2 nelle famiglie. Fino ad ora sapevamo che c’erano rischi di contaminazione intrafamiliare ma questo studio ha aggiunto nuove informazioni.

Condotto su 101 casi di Covid-19 a Nashville, Tennessee e Marshfield, in Wisconsin, lo studio è cominciato lo scorso aprile. I ricercatori hanno, quindi, seguito 191 familiari che vivevano con questi 101 casi indice. Tutti hanno compilato un diario in cui hanno descritto per due settimane i sintomi e gli esiti dei test diagnostici, nasali e salivari.

Risultato? 102 su 191 sono risultati positivi. Ciò significa che il tasso di infezione in questi focolai è stato del 53%. Un dato che evidenzia la rilevanza dei rischi di contaminazione in famiglia.

Inoltre, uno dei dati rilevanti di questo studio è che le persone infette sono state sia giovani che anziani. Dei 20 casi sotto i 18 anni, il tasso di infezione è del 43% rispetto al 57% degli 82 adulti. Quindi, ognuno può essere colpito dal Covid-19, indipendentemente dall’età.

Di conseguenza, questo studio mostra l’importanza dell’isolamento in caso di dubbi. Al minimo sintomo, infatti, l’autoisolamento è necessario per evitare un focolaio all’interno della propria casa.