C’è stata un’altra telefonata – la quarta – tra il presidente russo Vladimir Putin e quello francese Emmanuel Macron.

Stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa Ria Novosti, riprendendo una dichiarazione del Cremlino, Putin ha detto a Macron che Kiev “ancora non rispetta gli accordi raggiunti sull’evacuazione della popolazione civili” dai luoghi delle ostilità.

È, infatti, fallito, per il secondo giorno consecutivo, il tentativo di evacuazione degli abitanti di Mariupol. La Croce rossa internazionale ha annunciato lo stop alle operazioni, iniziate alle 11 di oggi. Il cessate il fuoco doveva durare dalle 11 alle 20. “In mezzo a scene devastanti di sofferenza umana a Mariupol, un secondo tentativo di iniziare l’evacuazione di circa 200.000 persone dalla città di Mariupol è stato interrotto”, ha affermato il Comitato internazionale della Croce rossa in una nota. L’Ucraina, però, dà la colpa ai russi.

Putin ha anche detto a Macron “di “non essere contrario” a un incontro nel formato Aiea-Russia-Ucraina sulla sicurezza delle centrali nucleari, “ma non a Chernobyl, piuttosto in video conferenza o in un Paese terzo”. Inoltre, quanto successo a Zaporizhzhia, l’Ucraina è responsabile per “la provocazione”. Tra l’altro, “le forze armate russe hanno preso il controllo anche della centrale nucleare di Chernobyl. Tutto questo per escludere la possibilita’ di provocazioni cariche di conseguenze catastrofiche da parte di neonazisti o terroristi ucraini”, ha affermato Putin.

Il presidente russo, come riportato dall’agenzia di stampa Tass, ha anche discusso dei negoziati tra Mosca e Kiev esprimendo la disponibilità a continuare il dialogo se verranno rispettate le richieste russe. “Vladimir Putin ha riferito lo stato delle cose nei colloqui tra la delegazione russa ei rappresentanti ucraini. È stata espressa la disponibilità a continuare il dialogo, con il rispetto incondizionato delle ben note richieste russe”.

Dal canto suo, il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, è pronto a negoziare direttamente con Putin. Lo ha riferito il vice capo dell’Ufficio della presidenza, Andriy Sibiga, citato da Unian. “Siamo favorevoli alla fine della guerra e ai colloqui di pace. E il Presidente dell’Ucraina è pronto per colloqui diretti con Putin. E non ha paura di parlare di qualsiasi punto all’ordine del giorno. Naturalmente, senza alcun ultimatum e con fermezza”, ha detto Sibiga.

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