Donald Trump ha annunciato che sta usando l’idrossiclorochina «da un paio di settimane. Una pillola al giorno» per preventivo il contagio da Sars-CoV-2. Il presidente degli USA ha, comunque, rassicurato: è negativo al COVID-19 e si è consultato con il medico della Casa Bianca.

Tuttavia, molti esperti hanno affermato che si tratta di una scelta sbagliato. Questo farmaco, infatti, approvato negli Usa per la malaria, l’artrite reumatoide e il lupus ma non per l’infezione da nuovo coronavirus, può avere gravi effetti collaterai, soprattutto a livello cardiaco. Tra l’altro, la stessa Food and Drug Administration (FDA, l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici), nel bollettino d’aprile, ha messo in guardia sull’uso di idrossiclorochina al di fuori degli ospedali.

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Però, in una nota, il medico del Tycoon, Sean P. Conley, ha affermato: «Dopo i numerosi colloqui che abbiamo avuto sulle prove a favore e contro l’utilizzo dell’idrossiclorochina, abbiamo concluso che i potenziali benefici del trattamento superano i relativi rischi». Trump «è in buona salute e senza sintomi. Viene regolarmente sottoposto e test e fino ad ora sono tutti risultati negativi».

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Sulla scelta di Trump è intervenuta anche Nancy Pelosi, speaker democratica della Camera dei Rappresentanti alla CNN: «Preferirei che non prendesse qualcosa che non è stato approvato dagli scienziati. Specialmente nella sua fascia di età e nella sua categoria di peso: patologicamente obeso».

La preoccupazione, però, è che la decisione di Trump di assumere personalmente l’idrossiclorochina possa portare ad altri a fare altrettanto, con conseguenze, anche gravi, su chi è affetto da lupus, artite reumatoide e altre malattie autoimmuni.

 

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