Lo sporcaccione costretto a recuperare il frigorifero buttato in una scarpata

In Spagna gli incivili li puniscono così: chi sporca pulisce. E paga multe salate!

Anche in Spagna, evidentemente, ci sono gli sporcaccioni e incivili che scaricano materiale di ogni genere dove gli pare, inquinando l’ambiente. Un vizio al quale a Palermo, purtroppo, siamo abituati e il comune sta provando a reagire mettendo all’indice i responsabili e multandoli.
Ma lì sono più drastici e, quando li beccano, mettono in pratica la regola che “chi sporca pulisce”. E paga pure multe salate!
È capitato a un giovane che aveva buttato un frigorifero in una scarpata, a Olula del Rio, una località vicino a Almeria, in Andalusia; è il dipendente di una impresa che si occupa dello smaltimento dei cosiddetto “Raee”, Rifiuti di apparecchiature elettriche e elettroniche.
Oltre che incivile, anche stupido perché aveva diffuso il video in cui si disfaceva dell’elettrodomestico. Nelle immagini, il giovane lancia oltre il guardrail di una strada di campagna il frigo e commenta “Ricicliamo così”, mentre la persona che lo riprende ride di gusto. Poi, chiude le portiere del furgone e se ne va. Una soluzione semplice e veloce per lui, ma dal pesante impatto per l’ambiente. Immagini sconcertanti, come la convinzione dell’uomo di cavarsela così, senza conseguenze. Tanto da mostrarsi a volto scoperto e con la targa del furgone a piena vista.

La Guardia civil, la polizia spagnola, invece, lo ha identificato attraverso quel video, come ha fatto il sindaco Orlando a Palermo; ma lo ha anche denunciato e multato per 45 mila euro.
Non soltanto: lo ha costretto a recuperare il frigorifero per poi smaltirlo così come prevede la legge. Il giovane, quindi, con l’aiuto di famigliari e amici si è dovuto calare nel burrone, ha legato con una fune il frigo e lo ha tirato fin sul ciglio. Una faticaccia, com’è facile immaginare e tutto sotto il rigoroso controllo degli uomini delle forze dell’ordine. E, come contrappasso, il video è stato pure diffuso dalla Guardia civil, nei suoi canali social, dove i commenti contro l’uomo sono stati tanti e pesanti.

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Una punizione immediata, esemplare e, si spera, educativa per l’uomo.
Ma la Guardia civil ha voluto andare fino in fondo e ha indagato pure l’azienda per cui l’uomo lavora. Ha scoperto che mancava la documentazione sul corretto smaltimento di Raee degli ultimi dieci anni.

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