Ritorniamo a sognare è una raccolta di interviste a Papa Francesco dove il Sommo Pontefice ha anche parlato della pandemia di coronavirus e di tutte le conseguenze, sia sanitarie che economiche.

In uno degli estratti dell’opera, come riportato su GentSide.com, che uscirà in lingua francese il prossimo 2 dicembre, il Papa denuncia chi sostiene che indossare la mascherina sia «un’imposizione ingiustificata».

Inoltre, parlano delle manifestazioni di protesta dopo l’assassinio del 46enne George Floyd da parte di quattro agenti della Polizia di Minneapolis, avvenuto lo scorso maggio, il Papa ha detto: «Alcuni gruppi hanno protestato, rifiutandosi di mantenere le distanze, manifestando contro le restrizioni, come se le misure che i governi impongono per il bene della loro gente costituiscano una sorta di attacco politico alla loro libertà individuale».

E ancora: «Non troverete mai persone del genere che protestano per la morte di George Floyd o si uniscono a una manifestazione perché ci sono le baraccopoli dove i bambini non hanno acqua o istruzione o perché ci sono intere famiglie che hanno perso il proprio reddito». «Su tali questioni, non protesterebbero mai: non sono in grado di uscire dal loro piccolo mondo di interessi». Parole durissime.

Il Pontefice ha poi detto che «la maggior parte dei governi ha agito in modo responsabile, imponendo misure rigorose per contenere l’epidemia», sottolineando che ci sono stati, però, «governi che hanno ignorato le prove dolorose dell’epidemia».

Comunque, «con poche eccezioni, i governi hanno fatto di tutto per mettere al primo posto il benessere della loro gente, agendo con decisione per proteggere la salute e salvare vite umane».

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