- L’Università di Nottingham sta sviluppando un nuovo vaccino anti Covid-19.
- Questo vaccino potrebbe essere più efficace contro le varianti del coronavirus.
- In primavera via alle sperimentazioni sugli esseri umani.
Nel Regno Unito gli scienziati stanno sviluppando un vaccino anti Covid-19 con l’obiettivo che sia efficace anche contro le mutazioni del coronavirus. Ne dà notizia SkyNews.
Il farmaco, in fase di sviluppo presso l’Università di Nottingham, infatti, dovrebbe essere efficace anche se si dovesse evolvere una nuova variante che mette fuori uso gli altri vaccini. Il prototipo ha già superato i test pre-clinici e, entro poche settimane, inizierano i test sui volontari.
La professoressa Lindy Durrant, immunologa all’università e capo della società ScanCell, ha dichiarato che la prossima generazione di vaccini deve essere meglio preparata per affrontare il coronavirus mentre «impara» a eludere il sistema immunitario. «Quello che è successo era prevedibile», ha detto l’esperta a SkyNews, aggiungendo che, però, ora «abbiamo il vantaggio di imparare dalle inadeguatezze della prima generazione di vaccini per migliorare la seconda generazione».
I tre vaccini attualmente in uso (Pfizer, Moderna e AstraZeneca) sono tutti basati sulla sequenza genetica della proteina spike che il virus utilizza per attaccarsi alle cellule umane. Però, sono emerse mutazioni nella proteina spike che hanno consentito alle nuove varianti di diffondersi rapidamente nel Regno Unito, in Sud Africa e in Brasile. Quindi, possono rendere i vaccini esistenti meno efficaci.
Anche il vaccino di Nottingham include la proteina spike ma anche parte della proteina nucleocapside, una guaina che avvolge e protegge il materiale genetico del virus. Pertanto, muta a un ritmo molto più lento e «raddoppia le possibilità di vincere il virus e le possibilità che entrambi mutino nello stesso momento è improbabile», ha spiegato la professore Durrant.
Gli studi sugli animali hanno mostrato che la proteina nucleocapside innesca una forte risposta dei linfociti T, un gruppo di leucociti appartenenti alla famiglia dei linfociti che giocano un ruolo centrale nella immunità cellulo-mediata
La dottoressa Durrant ha affermato: «Stiamo ottenendo livelli di anticorpi altrettanto buoni, se non migliori, rispetto agli altri vaccini e risposte migliori dai linfociti T. Questo, però, è avvenuto negli animali. Ora abbiamo bisogno di passare agli esseri umani». Le sperimentazioni cliniche avranno inizio in primavera.
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