Omicron BA.5, isolata per la prima volta in Sud Africa lo scorso febbraio, è la sottovariante del Covid-19 che si sta diffondendo rapidamente in larga parte del mondo, anche in Italia, facendo aumentare i casi di contagio.

Tuttavia, Omicron 5 sembra che sia meno grave delle prime versioni del coronavirus e, secondo gli esperti, i suoi sintomi sono simili a quelli delle altre sottovarianti di Omicron.

Ricapitolando, quindi, i sintomi delle infezioni da Omicron sono simili al raffreddore, compresi mal di gola, starnuti e naso che cola. Inoltre, sintomi come febbre, brividi e tosse sono talvolta presenti nei casi di Omicron ma non così frequentemente come nelle precedenti varianti del coronavirus.

Poi, come le altre sottovarianti di Omicron, stando agli esperti dell’Università del Colorado (USA), BA.5 sembra influenzare principalmente il tratto respiratorio superiore. Gli studiosi di malattie infettive Thomas Campbell e Steven Johnson, a tal proposito, in un comunicato stampa, hanno spiegato che sintomi come mal di gola e congestione nasale indicano che il virus si infiltra nel naso e nelle vie aeree ma è meno probabile che Omicron impatti sui polmoni rispetto alle varianti precedenti.

E ancora: la perdita dell’olfatto, segno caratteristico nei primi casi di Covid-19, si osserva raramente con le sottovarianti Omicron, probabilmente perché questo sintomo indica che il virus ha colpito il sistema nervoso.

Infine, il Ministero della Salute, in un bollettino ufficiale diramato oggi, sostiene che Omicron 5 sostituirà completamente la variante BA.2 come ceppo dominante entro la fine di luglio. Rilanciato l’allarme alle strutture mediche affinché prestino “massima attenzione a causa dell’elevata contagiosità della variante e alla capacità di quest’ultima di eludere l’immunità acquisita”.

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