Dal ‘patto della crostata’ diventato perfino materia per un libro, al ‘patto della seppia’. I grandi accordi politici si fanno a tavola ma le foto dei nostri amministratori che gozzovigliano non fanno certo bene all’immagine della politica.

L’ultimo episodio è proprio di oggi e riguarda, appunto, quello che è stato definito il patto della seppia. Beccati a pranzo da Rinaldi al Quirinale i renziani vecchi e nuovi, del Pd ed esterni al partito. Nella foto ricordo del pranzo con Matteo Renzi non poteva mancare il primo renziano di Sicilia, Davide Faraone, ma ci sono anche il ministro Luca Lotti, Gurrieri e l’ex ministro e leader di Sicilia Futura Salvatore Cardinale.

Un incontro ricostruito in un articolo pubblicato stamane nelle pagine de La Sicilia che la dice lunga sul clima che si respira all’interno del Pd nazionale e nell’Isola, da sempre laboratorio o cartina di tornasole della ricerca di possibili equilibri politici e alleanze. Così l’accordo è sancito e anche questa volta a dar il nome al ‘patto’ è proprio un piatto del menù servito durante l’incontro: “una seppia saltata con croccanti carciofi”, stando alla ricostruzione.

A tavola si parla di politica, dalle regionali siciliane considerandole difficili ma ribadendo che Crocetta è il passato, alla polemica delle tessere Pd con tanto di critiche al segretario regionale Fausto Raciti.

Ma ancora una volta ne esce vincente Sicilia Futura colonna portante del Partito Democratico in Sicilia dove tra i dem non mancano lotte interne. “Non ci sono più renziani di serie A e di serie B, né della prima o della seconda ora – dice Cardinale, secondo quanto riportato dalla Sicilia. Siamo tutti un’unica cosa”,

Gli fa eco Davide Faraone che secondo quanto riportato dal quotidiano catanese aggiunge: “Se oggi esiste ancora Sicilia Futura è perché il Pd non ha ancora compiuto quei passaggi si che noi, almeno in Sicilia, ci aspettavamo quando doveva diventare un partito più aperto, per colpa di un atteggiamento ostile dalla parte più conservativa del partito  – sottolinea -. Sicilia Futura è come se fosse dentro il Pd, nei territori siamo in assoluta sinergia e faremo le liste assieme per le primarie, che dovranno avere un effetto-trascinamento per le Regionali, alle quali cominciamo a pensare insieme”.

Ma ecco che all’incontro arriva Matteo Renzi che non nasconde la preoccupazione per le elezioni di autunno in Sicilia

“All’appuntamento di ottobre sulla Sicilia, che è drammatico, non ci possiamo arrivare col mare basso ma dobbiamo alzare l’alta marea poi ve la vedete voi sul territorio – riporta La Sicilia. In questi mesi dobbiamo lavorare sulla Sicilia in modo diverso da come abbiamo fatto fino a oggi, metterci anche risorse dal partito nazionale per la comunicazione specifica. Nella ricerca del voto casa per casa siamo ancora più bravi dei grillini, ma sui social dobbiamo migliorare. L’Isola è una mia priorità”.

Mentre i renziani mangiano e patteggiano a Palermo si fa una Finanziaria folle e coperta dalle critiche sia dal governo che si è visto sfuggire di mano il controllo della materia per effetto di una maggioranza assente e litigiosa, sia dai deputati e dalle parti sociali perché la coperta è corta, i soldi per i disabili sono solo sulla carta, i tagli alle addizionali Irpef e Irap sono rinviati al prossimo anno e così via.

Oggi la finanziaria si incardina in aula ma per iniziare la discussione se ne riparla martedì e con la Pasqua che incombe il tempo non è proprio molto visto che secondo Crocetta e compagni andrà, praticamente, riscritta per l’ennesima volta.