L’Italia è stato il primo Paese a chiudere le scuole in Europa per l’emergenza coronavirus e sarà l’ultimo a riaprirle, a settembre.
A prescindere, poi, dalle misure inserite nel Decreto Scuola, approvato dopo una seduta ‘fiume’ alla Camera il 6 giugno scorso, a tenere banco è anche la presenza o meno del plexiglas nelle scuole come strumento per evitare la diffusione del Sars-CoV-2.
Ebbene, su Twitter è arrivata la precisazione della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, rispondendo in maniera stizzita a un tweet del leader della Lega Matteo Salvini.
«Non hai letto il decreto (non è una novità), fai propaganda sulla sicurezza (non ci sarà nessuna gabbia di plexiglass). E non sai neanche come si scrive ‘plexiglass’. Essere bocciata da te è una promozione. Basta fake news, con la salute dei bambini non si scherza».
Salvini, invece, aveva scritto, sempre sul social media: «Le follie del governo sul decreto Scuola: lo sfogo di una mamma, e come lei tante fa miglie in tutta Italia che chiedono sorrisi e speranza per i loro figli, non il plexiglas. Non è questo il futuro da dare agli studenti. #AzzolinaBocciata».
Per la cronaca, si scrive Plexiglas. Quindi, ha ragione Salvini.
Passando a Facebook, la ministra ha pubblicato un lungo post, in occasione della fine dell’anno scolastico: «Siamo partiti da zero. Abbiamo costruito un modello che ha permesso di salvare l’anno scolastico. E la scuola si è riscoperta un po’ più digitale. Sono anche convinta che nel tempo sapremo guardare a questo periodo con maggior distacco, e quindi anche con maggior equilibrio. La Dad (didattica a distanza, n.d.r.) ci ha aiutato, ma a settembre torneremo alle lezioni in presenza. Siamo al lavoro per questo. Non esistono soluzioni miracolose, ma di buon senso sì. E abbiamo strumenti e risorse per realizzarle».
E sulle barriere di plexiglas: «Nessuno del Comitato tecnico-scientifico, e tanto meno qui al Ministero, ha mai immaginato di chiudere gli studenti dentro cabine di sicurezza, come è stato invece raccontato in queste ore, in maniera quanto meno superficiale. Ho visto immagini surreali di ragazzi chiusi dentro a strutture simili a gabbie. Questa è disinformazione. Nessuno ha mai pensato a cose del genere. Semmai sono due anni che parlo del problema delle classi pollaio. E oggi finalmente tutti si accorgono del numero di alunni nelle classi delle scuole italiane».
Infine, Azzolina ha scritto: «Siamo al lavoro, giorno e notte, per riportare gli studenti a scuola con le giuste misure di sicurezza. Senza eccessi, senza forzature. Vogliamo tornare alla normalità e lo faremo trovando il giusto bilanciamento tra due diritti sacrosanti, quello all’istruzione e quello alla salute».
Commenta con Facebook