- 100 bambini ricoverati a settimana nel Regno Unito.
- Colpa della sindrome infiammatoria multisistemica pediatrica (PIMS)
- Compare dopo l’infezione da Covid-19, anche senza sintomi.
Nel Regno Unito, fino a 100 bambini a settimana vengono ricoverati in ospedale con una malattia rara che può emergere settimane dopo il Covid-19, costrigendo i medici anche a portarli in terapia intensiva. Ne dà notizia il The Guardian.
Il fenomeno sta preoccupando i pediatri britannici: il 75% dei bambini più colpiti dalla sindrome infiammatoria multisistemica pediatrica (PIMS) sono neri, asiatici o di minoranze etniche. Quasi quattro bambini su cinque erano in precedenza sani, stando a un’analisi dei casi non pubblicata.
Quando la PMIS è emersa durante la prima ondata della pandemia, ha causato confusione tra i medici, preoccupazione tra i vertici del NHS (il sistema sanitario britannico) e allarme tra i genitori. Inizialmente, si pensava che fosse la malattia di Kawasaki, una condizione rara che colpisce soprattutto bambini e neonati.
La PMIS, però, è stata riconosciuta come una nuova sindrome post virale separata che un bambino su 5mila contrae circa un mese dopo avere avuto il Covid-19, indipendentemente dal fatto che abbia avuto sintomi.
Questa sindrome spesso causa eruzioni cutanee, una temperatura corporea fino a 40°C, pressione sanguigna pericolosamente bassa e problemi addominali. Nei casi gravi, possono comparire sintomi quali lo shock tossico e la sepsi potenzialmente fatale. Due bambini sono morti di PMIS dall’inizio della pandemia.
Sebbene gli specialisti non ritengano che la frequenza della malattia sia aumentata, i numeri sono più alti rispetto alla prima ondata: gli ospedali britannici hanno ricoverato fino a 100 giovani a settimana durante la seconda ondata rispetto ai 30 dello scorso aprile. I casi sono emersi in molti luoghi ma la maggior parte si è verificata a Londra e nel sud-est dell’Inghilterra, aree in cui la cosiddetta variante inglese del coronavirus ha determinato un forte aumento delle infezioni.
Commenta con Facebook