Due dipinti di Vincent Van Gogh dal valore inestimabili rubati dal Museo di Amsterdam nel 2002 erano finiti in una collezione privata di una famiglia camorristica. li hanno ritrovati i finanzieri di Napoli durante una operazione di sequestro beni per un valore complessivo di 20 milioni di euro

Il sequestro è scattato su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di un’associazione camorristica dedita al traffico internazionale di cocaina.

Il sequestro di beni e disponibilità finanziaria riguardava motociclette da corsa, un aereoplano da turismo, beni mobili e immobili e tanto altro, Ma la sorpresa è stata, durante l’operazione, il ritrogvamento di 2 dipinti di inestimabile valore del pittore olandese Vincent Van Gogh, trafugati nel 2002 dal museo di Amsterdam.

I due dipinti trafugati sono “La chiesa riformata di Nuenen” (1884) e “Vista della spiaggia di Scheveningen” (1882). Le tele appartengono al primo periodo “olandese” di Van Gogh e sono ritenute di valore inestimabile. Sonpo state stimate e valutate da esperti italiani.

“Esprimo i più sentiti ringraziamenti al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, al Ministro dell’Interno e al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per le congratulazioni che hanno voluto rivolgere tramite me, in qualità di Comandante Generale, alla Guardia di Finanza per l’importante operazione a contrasto della camorra portata proprio oggi a termine”.

Lo ha detto il comandante della Finanza generale Giorgio Toschi che ha proseguiti “È uno degli esempi più significativi di come bisogna operare per un’efficace lotta alla criminalità organizzata nella sua dimensione patrimoniale. Sappiamo bene che i trafficanti internazionali di droga, dopo aver accumulato capitali illeciti, cercano di investirli e riciclarli sia nell’economia legale sia per acquisire altre ricchezze, come è successo con le opere d’arte straordinariamente recuperate al patrimonio artistico internazionale. Ringrazio a mia volta tutte le Fiamme Gialle, i loro Comandanti e la Magistratura e, oggi, in particolare, il Procuratore della Repubblica di Napoli, i Pubblici Ministeri che hanno autorevolmente diretto le indagini e i militari operanti che diuturnamente si sacrificano al servizio del Paese per togliere alle “mafie” la loro linfa vitale. Colgo l’occasione per rinnovare il mio impegno personale e quello delle oltre 58.000 Fiamme Gialle per la prevenzione e la repressione di qualsiasi forma di criminalità economico-finanziaria che inquina i mercati e condiziona la vita sociale e il benessere degli italiani”.