Il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) ha corretto le linee guida delle Regioni per la ripresa delle attività economiche e sociali, con una serie di raccomandazioni.

«Per tutte le attività, soprattutto laddove si punta progressivamente alla saturazione dei posti disponibili, e per tutti i lavoratori che non possono mantenere il distanziamento interpersonale previsto, bisogna considerare il possesso di uno dei requisiti per il green certificate».

I requisiti, lo ricordiamo, sono: la vaccinazione o la guarigione da Covid-19, dalla durata di sei mesi; il tampone negativo dalla durata di 48 ore.

Per tutte le attività, «resta inteso che devono essere usati, da parte dei lavoratori, i dispositivi di protezione individuale previsti in base ai rischi specifici della mansione, nonché conformi alle prescrizioni del medico competente».

Per la ristorazione e le cerimonie, il CTS ha sottolineato che nello svolgimento del servizio sia a pranzo che a cena occorre «definire il numero massimo di presenze contemporanee (all’aperto e soprattutto al chiuso) in relazione ai volumi di spazio e ai ricambi d’aria ed alla possibilità di creare aggregazioni in tutto il percorso di entrata, presenza e uscita». Al momento il numero massimo di persone per tavolo è di quattro.

Si raccomanda di «rendere disponibili e obbligatori prodotti per l’igienizzazione delle mani per i clienti e per il personale anche in più punti del locale».

Il CTS raccomanda anche l’accesso tramite prenotazione e di mantenere l‘elenco dei clienti per 14 giorni. I clienti «dovranno indossare la mascherina a protezione delle vie respiratorie tranne nei momenti del bere e del mangiare».

Per le cerimonie è «consentita la partecipazione solo a coloro che sono in possesso di uno dei requisiti per la green card» e serve «definire il numero massimo di presenze contemporanee in relazione ai volumi di spazio».

Per le spiagge e gli stabilimenti balneari serve «definire il numero massimo di presenze contemporanee (all’aperto e soprattutto al chiuso) in relazione ai volumi di spazio e ai ricambi d’aria ed alla possibilità di creare aggregazioni in tutto il percorso di entrata, presenza e uscite».

Negli spogliatoi di palestre, piscine termali e centri benessere, «deve essere preclusa la fruizione delle docce. Inoltre, negli spogliatoi deve essere vietato il consumo di cibi».

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