Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, intervistato da Il Fatto Quotidiano, ha affermato che «la situazione è esplosiva, specialmente a Milano e a Napoli».

Secondo l’esperto, quindi, bisogna «intervenire presto per evitare il punto di non ritorno», giudicando non sufficienti le misure contenute negli ultimi due DPCM: «Occorre agire adesso, con misure energiche ma ancora sostenibili».

Per Galli, infatti, «solo immediati provvedimenti rigorosi circoscritti agli ambiti territoriali più critici possono evitare in un prossimo futuro generalizzati provvedimenti restrittivi di difficile sostenibilità», come si legge in un appello alle istituzioni firmato anche da altri infettivologi, virologi ed esperti di sanità pubblica, fra cui Mario Faccini, responsabile della Medicina preventiva dell’Ats Milano, e Marco Rizzi, capo infettivologo al Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

«Tutti coloro che possono lavorare o studiare da casa – prosegue il documento – siano messi nelle condizioni di farlo da subito; nelle aree in cui non fosse possibile gestire in modo adeguato i trasporti si attui subito la didattica a distanza per scuole superiori e università; si valuti rapidamente ove necessario il blocco delle attività ludiche e ricreative, in aggiunta agli stop già decisi e alla massiccia attivazione dello smart working».

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