Alle 12:07 del 13 maggio una scossa di terremoto di magnitudo 4.4 ha fatto tremare i Campi Flegrei, con epicentro nel porto di Pozzuoli, scuotendo anche Napoli e i comuni limitrofi.

L’evento, il più intenso degli ultimi mesi, ha dato il via a uno sciame sismico ancora in corso, con una scossa di assestamento di magnitudo 3.5 registrata alle 12:22. Sebbene non si segnalino feriti, un crollo parziale di una palazzina disabitata a Pozzuoli e alcune interruzioni nei trasporti hanno messo in allerta le autorità.

Un boato scuote i Campi Flegrei

L’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha rilevato l’evento principale alle 12:07, con epicentro localizzato nel porto di Pozzuoli, a una profondità di appena 2.6 km. La scossa, descritta dai residenti come “lunga e ondulatoria”, è stata avvertita in un vasto territorio, dai quartieri occidentali di Napoli come Fuorigrotta, Bagnoli e Vomero, fino a comuni più lontani come Casavatore e Giugliano. “Stavamo pranzando quando i lampadari hanno iniziato a oscillare, è stato spaventoso”, ha raccontato una residente di Bagnoli a Fanpage.it.

Tra le 12:06 e le 12:45, l’INGV ha registrato otto terremoti, di cui sette con magnitudo superiore a 1.0. La scossa di magnitudo 4.4 è stata seguita da un evento di magnitudo 3.5 alle 12:22, con epicentro vicino al Tempio di Serapide a Pozzuoli. L’ultimo evento, di magnitudo 1.2, è stato registrato alle 12:34. L’INGV ha confermato che lo sciame sismico è ancora in corso e che ulteriori aggiornamenti saranno forniti nelle prossime ore.

Crollo a Pozzuoli, ma nessun ferito

A Pozzuoli, epicentro del sisma, una piccola palazzina disabitata in via Campana è crollata a seguito della scossa. L’edificio, già in stato di abbandono, non ha causato feriti, come confermato dal sindaco Luigi Manzoni. “Il crollo riguarda un rudere, ma stiamo monitorando un costone vicino che potrebbe rappresentare un pericolo per la strada”, ha dichiarato Manzoni. I vigili del fuoco sono intervenuti immediatamente per mettere in sicurezza l’area e valutare ulteriori rischi.

Le squadre dei vigili del fuoco, supportate da rinforzi provenienti da Caserta e Salerno, hanno effettuato circa 15 interventi nelle ore successive al sisma, con una ventina di richieste ancora in attesa. Gli interventi si sono concentrati principalmente a Pozzuoli, Bagnoli e Bacoli, dove sono state segnalate crepe e caduta di calcinacci. “Abbiamo accelerato le verifiche per garantire la sicurezza degli edifici”, ha riferito un portavoce del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Napoli.

Risposta rapida delle istituzioni

Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha attivato immediatamente il Centro Coordinamento Soccorsi (CCS) presso il Palazzo di Governo per coordinare le operazioni di emergenza. La Protezione Civile, sia comunale che regionale, si è mobilitata per allestire aree di attesa a Napoli, nelle zone di Viale della Liberazione e Piazzale Ippodromo, e un’area di accoglienza presso la Municipalità 10 in via Acate. Il Centro Operativo Comunale di Napoli è pienamente operativo per assistere la popolazione.

Il Dipartimento della Protezione Civile ha confermato che, al momento, non sono stati segnalati danni significativi a persone o strutture, ma ha sottolineato che “la Sala Situazione Italia è in contatto costante con le strutture locali per monitorare l’evoluzione del fenomeno”. Il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, ha firmato lo stato di mobilitazione nazionale per i Campi Flegrei, una misura volta a rafforzare le risorse disponibili per gestire l’emergenza.

Il vicepremier Matteo Salvini, responsabile delle infrastrutture, sta seguendo con attenzione le ripercussioni del sisma sui trasporti e sulle infrastrutture, assicurando un coordinamento tra le autorità nazionali e locali.

Disagi ai trasporti e verifiche sulle infrastrutture

La scossa ha causato l’interruzione temporanea della tratta ferroviaria Napoli-Cancello, gestita dall’EAV (Ente Autonomo Volturno). L’azienda ha comunicato che la sospensione è stata necessaria per consentire verifiche sulla linea, che hanno evidenziato alcune problematiche minori. Anche la metropolitana Linea 2 di Napoli, le Funicolari e le linee Cumana e Circumflegrea sono state temporaneamente chiuse per controlli, ma la circolazione sta gradualmente tornando alla normalità.

Tangenziale di Napoli ha effettuato ispezioni su tutte le sue infrastrutture, confermando la “piena stabilità” della rete autostradale. Le verifiche sulle infrastrutture ferroviarie, condotte dai tecnici di RFI, hanno permesso la ripresa progressiva del servizio dopo la sospensione precauzionale.

Evacuazioni e chiusura delle scuole

A seguito del sisma, le autorità hanno disposto l’evacuazione immediata di diversi edifici scolastici e universitari. All’Università Federico II di Napoli, i plessi di Fuorigrotta, Agnano e via Claudio sono stati sgomberati come da protocollo. Dopo un controllo visivo ispettivo, le attività accademiche sono riprese regolarmente, senza segnalazioni di criticità.

Le scuole di Pozzuoli e dei quartieri napoletani di Bagnoli e Fuorigrotta (Decima Municipalità) sono rimaste chiuse per consentire verifiche strutturali. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha dichiarato: “Stiamo seguendo con grande attenzione lo sciame sismico. Per precauzione, abbiamo chiuso le scuole delle municipalità interessate per effettuare i controlli necessari”. Anche il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione, ha invitato i cittadini alla calma, sottolineando che “le aree di attesa e accoglienza sono attive per chi desidera trascorrere la notte fuori casa”.

Il contesto del bradisismo

Il terremoto si inserisce nel fenomeno del bradisismo, il sollevamento e abbassamento del suolo tipico dei Campi Flegrei, una caldera vulcanica attiva. Dal 2005, l’area è in una fase di bradisismo ascendente, con un sollevamento medio di 2 cm al mese. Secondo l’INGV, il livello del suolo è attualmente 40 cm più alto rispetto al massimo raggiunto nel 1984, e lo sciame sismico di oggi è tra i più intensi mai registrati in termini di energia liberata.

Gli esperti avvertono che, se il sollevamento continuerà, potrebbero verificarsi scosse di magnitudo superiore, potenzialmente fino a 5.0. “Questa evoluzione era prevedibile e prevista”, ha dichiarato il vulcanologo Giuseppe De Natale, esperto dei Campi Flegrei. Tuttavia, l’Osservatorio Vesuviano ha ribadito che non ci sono segnali di un’eruzione imminente.

Monitoraggio e misure future

L’Osservatorio Vesuviano sta analizzando non solo i terremoti, ma anche la deformazione del suolo e l’attività idrotermale per monitorare l’evoluzione del fenomeno. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha annunciato l’istituzione di un’area di accoglienza permanente presso l’ex base NATO di Bagnoli, vigilata h24, per garantire una risposta più rapida in caso di future emergenze.

La Protezione Civile ha intensificato le esercitazioni di evacuazione e sta completando un’indagine sulla vulnerabilità sismica degli edifici pubblici e privati, con la prima fase prevista per concludersi a giugno 2025. Nel frattempo, il governo sta valutando ulteriori interventi, come la sospensione delle rate dei mutui per i residenti delle zone più colpite e incentivi per rafforzare la sicurezza degli edifici.