Oggi, lunedì 26 aprile, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha duramente criticato l’Ucraina per essersi ritirata – a suo dire – da tutti i progressi compiuti nei precedenti colloqui di pace, minacciando altresì la conclusione dei rapporti diplomatici con Kiev.

In un’intervista rilasciata ai media russi, Lavrov ha anche accusato i Paesi occidentali, come Stati Uniti, Regno Unito, di avere influenzato il ritiro dell’Ucraina dai negoziati dopo quanto discusso il mese scorso a Istanbul, in Turchia. Questa dichiarazione arriva dopo che il Financial Times (FT) ha riportato che il presidente russo Vladimir Putin avrebbe completamente abbandonato i piani per raggiungere un accordo diplomatico con l’Ucraina, concentrando ora gli sforzi di Mosca sulla conquista di più territorio possibile.

Infatti, dopo l’affondamento dell’incrociatore ammiraglia della marina russa Moskva all’inizio di questo mese, le speranze per un accordo di pace si sono arenate. Una fonte ha dichiarato al FT: “Putin era contrario a firmare qualunque cosa. Per di più, dopo la Moskva, ha bisogno di trovare un modo per uscire vincitore” dalla guerra.

A tal proposito, Lavrov ha alzato i toni contro gli USA e gli altri Stati occidentali per il rifornimento di armi all’Ucraina e per avere sanzionato importanti personalità del Cremlino. Inoltre, il ministro degli Esteri ha persino affermato che il conflitto in Ucraina potrebbe condurre alla “terza guerra mondiale“, sottolineando che tale possibilità è “reale”: “il pericolo non si può sottovalutare”.

A conferma delle affermazioni diffuse dal FT, il generale russo Rustam Minnekaev ha dichiarato la scorsa settimana che l’esercito russo cerca di “stabilire il pieno controllo sul Donbas e sull’Ucraina meridionale”, creando un corridoio fino alla Transnistria, la regione separatista della Moldavia dove da ieri si segnalano esplosioni.

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