- L’Iss fornisce molte risposte sui vaccini nella rassegna settimanale dedicata alle fake news
- Tanti i chiarimenti in materia di contagi, efficacia, benefici, rischi
- “Alto livello di copertura della popolazione abbatte il rischio di trasmissione tra individui suscettibili”
Gli effetti collaterali dei vaccini anti Covid19 sono estremamente rari, tanto che il rapporto fra benefici e rischi è a favore dei primi. Lo rileva l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) nella rassegna settimanale dedicata alle fake news in materia di Covid.
Sugli effetti collaterali
Trombosi e miocarditi sono gli effetti collaterali dei quali si parla maggiormente e l’Iss rileva che “le agenzie regolatorie riportano queste due patologie, che peraltro sono anche tra quelle causate dall’infezione, come rari effetti avversi della vaccinazione”.
Possibile che i vaccinati siano contagiosi
Commentando altre affermazioni diffuse sui vaccini, il documento osserva che “è possibile” che anche i vaccinati siano contagiosi perché, “l’efficacia, anche se molto alta, non è del 100% e ci possono essere quindi i cosiddetti ‘fallimenti vaccinali’. Inoltre anche un soggetto che risponde al vaccino si può ritenere immunizzato solo dopo almeno una settimana dal completamento del ciclo”.
Alto livello copertura popolazione abbatte rischio
L’Iss osserva poi che un alto livello di copertura della popolazione “minimizza il rischio di trasmissione tra individui suscettibili all’infezione” e che “i dati provenienti dai Paesi con una campagna vaccinale avanzata, Italia compresa, hanno dimostrato che il vaccino protegge dalle conseguenze peggiori della malattia, dal ricovero al decesso, oltre 9 persone ogni 10 vaccinate. La vaccinazione riduce anche la capacità di infettare dei vaccinati”.
Iss “Vaccini non sperimentali”
Ancora a proposito della sicurezza dei vaccini, rispondendo ai dubbi basati sull’assunto che siano stati fatti troppo in fretta e siano sperimentali, l’Iss osserva che “il sistema di farmacovigilanza per i vaccini contro il SarsCov-2 è lo stesso di tutti gli altri farmaci e vaccini già approvati in precedenza” e che “hanno completato tutti i passaggi della sperimentazione necessari per l’autorizzazione all’immissione in commercio senza saltarne alcuno”.
“Siero non provoca infezione”
Alla fake news secondo la quale i vaccini provocherebbero l’infezione, la risposta è che i vaccini finora approvati “introducono nell’organismo le ‘istruzioni’ per produrre frammenti della proteina che il virus usa per ‘agganciare’ la cellula. Quindi non viene utilizzato il SArs-CoV-2 vivo e infettante. Una eventuale malattia Covid19 successiva alla vaccinazione può essere quindi causata solo da una infezione naturale del virus contratta indipendentemente dal vaccino”.
Nessun effetto negativo su fertilità maschile o femminile
Non si rilevano inoltre effetti negativi dei vaccini sulla fertilità maschile o femminile, né nelle donne in gravidanza.
Vaccini non interagiscono col Dna
I vaccini, inoltre, “non interagiscono in alcun modo con il Dna”. Quanto alla possibilità che i giovani possano morire di Covid-19, l’Iss osserva che “dall’inizio della pandemia al 17 luglio ci sono stati 28 decessi nella fascia di età 0-20 anni” e che “lo scopo della vaccinazione anche nelle fasce di età più giovani è anche quello di limitare a livello di popolazione la circolazione del virus e permettere quindi di uscire dalla pandemia, oltre che di proteggere i soggetti più fragili”.
Nessuna correlazione tra vaccinazione e sorgere di nuove varianti
È falso, inoltre, che la vaccinazione sia legata all’emergere di nuove varianti. Queste ultime, osserva l’Iss, “emergono perché il virus, replicandosi, tende a sviluppare nuove mutazioni. I vaccini, riducendo la circolazione, limitano quindi la possibilità che il virus muti”.
Variante Delta scoperta quando campagna iniziata in pochi Paesi
Inoltre “le varianti in circolazione in questo momento compresa la ‘Delta’, sono state osservate per la prima volta lo scorso dicembre, quando ancora le campagne vaccinali erano iniziate in pochissimi Paesi”.
Alla fake news secondo cui d’estate il virus scomparirebbe, l’Iss risponde osservando che “la trasmissione del virus è facilitata dalla frequentazione degli ambienti chiusi, ma anche all’aperto, in caso di assembramenti, è possibile la sua circolazione, ed è quindi necessario adottare le misure opportune”.
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